LA SCOPERTA DEL SOSTANTIVO ANATOMICO O DEL SESSO IN ESSO MANIFESTO SCIENTIFICO CANGIULLANTE Evidentemente, la cosa più bella e più importante del Creato è il Maschile e il Femminile. Dal Maschile e dal Femminile nasce l'Amore e l'Umanità. Di qui Io spunto di questo manifesto, in cui io tratterò della influenza pervertitrice che può avere sulla fisiologia dell'Amore il sostantivo anatomico male appropriato. Si capisce che il caso non verrà analizzato alla Paolo Mantegazza, bensì alla CangiuIIo; di cui le tipiche creazioni: Alfabeto a Sorpresa (Ediz. Futurista di “ Poesia „ - Milano), Poesia Pentagrammata (G. Casella, Editore - Napoli) e II Teatro della Sorpresa — quest’ultima in collaborazione con Marinetti — indicarono all'Arte d'avanguardia, senza dubbio, nuovi orizzonti. Ed ora comincio col dichiarare che occorre femminilizzare la Donna e maschilizzare il Maschio. Il pigiama, il bastone, il monocolo, i capelli corti, la sigaretta e molte parti del corpo umano femminile, chiamate al maschile, fanno della deliziosa creatura, destinata ad accoppiarsi all’uomo, una specie di scugnizzo rammollito dallo snob. E allora? Dove va a finire il famoso accoppiamento d’ambo i sessi? In una grottesca unione che degenera in pervertimento; tanto più che molte parti anatomiche del corpo umano maschile sono chiamate al femminile! Procedendo per ordine, io incomincio, ad es., per strappare uno di quei peli corti {pele corte) che rivestono il capo (la capa) di una donna, e uno di quegli altri peli corti che rivestono il capo di un uomo. L'una pela corta e l'altro pelo corto si chiamano capello (maschile). Dunque, la sensazione, o, per lo meno, la illusione, del sesso, che dovrebbe dare anche un capello, comincia a mancare perfino nel pelo-pela! Ed è mai concepibile che il capo maschile sia coperto di pele femminili al maschile e la capa femminile di peli maschili? Ci si pensi su. È impossibile. Nè si dica che io cerchi il pelo nell' uovo, quando, leggittimamente, io non cerco che il sesso nel pelo. Nè credo alla possibilità del giudizio d'un novello Salomone che ci dica : questo è il pelo della Signora e questo è il pelo del Signore — quando entrambi i capelluti siano assenti. Sicché il non senso di chiamare al maschile moltissime parti anatomiche della donna e, viceversa, al femminile moltissime dell'uomo, da secoli è passato inosservato sia agli scienziati che ai poeti, sia ai filosofi che ai puristi. Bello scacco! A tal proposito, ho qui sullo scrittoio un giusto articolo di Matilde Serao : Parlate alle donne! La scrittrice napoletana, dicendo del lusso, si esprime testualmente così : Che c'entrano, mai, gli uomini, col lusso ? Il lusso è una cosa assolutamente della donna: il lusso è di genere maschile, ma la cosa è di genere femminile. Dunque, gli uomini non hanno niente a che vedere col lusso ; il lusso non è cosa loro ; però il lusso è maschile ed è assolutamente della donna, e non degli uomini, ed è maschile lo stesso, il lusso ! Non basta : Il lusso è una cosa assolutamente della donna ; la cosa è di genere femminile, ma il lusso è di genere maschile ; però il “ lusso è una cosa ! „ Insomma, si può sapere che razza di giuoco buffo è codesto delle cose femminili che debbono avere sostantivi maschili e, diciamo, dei cosi maschili che debbono avere sostantivi femminili ? Ma, Alfredo Panzini: ho ragione o torto? D'altra parte io ne elevo una questione di moralità: Se si è data la coscia alla donna, e gliela si è fatta nel modo che sappiamo, non si può mica dare la coscia all'uomo, che poi è così diversa da quella della sua compagna. E, se si è dato il petto a Lui, non si può dare il petto a Lei, quando guarnito in quel modo diventa un’altra cosa! Ancora una prova di questo non senso grammaticale: La bambina che dice al suo fidanzato: Che bella bocca che hai! dice bocca, sì, ma, in realtà fisica, lei sente il bocco. Una differenza di struttura anatomica, non soltanto formale ma anche di contenuto, è fra il collo di un uomo e la colla di una donna: basti notare che la colla manca del pomo d’Adamo. E quale differenza non è fra un mano e una mana? differenza formale, epidermica, tattile, ecc. A rigor di logica scientifica, che cosa abbiamo noi altri maschi nel bocco se non il linguo, diversissimo dalla lingua? poiché la donna non parla e non gusta come l’uomo. Nasa, pieda, occhia, braccia, petta, polpaccia, denta, cuora, polmona, menta, ecc. Fanno parte dell’anatomia femminile. Mascello, milzo, testo, scapolo, anco, gambo, ecc. appartengono alla maschile. Certo, questi ultimi quattro sostantivi, che, neanche a pescarli a posta, hanno altro significato, faranno un po’ ridere la gente; ma bisogna pensare che i pervertimenti erotici più nocivi e drammatici sono quelli in cui fattori principali sono: la suggestione e la cerebralità. Gli uomini di sensibilità anormale – e saranno sempre più – a furia di chiamare al maschile quelle parti del corpo umano femminile, possono suggestionarsi al punto da non sentire più la donna. E viceversa per le donne dalla istessa sensibilità, le quali, continuando a chiamare al femminile quelle parti del corpo umano maschile, un giorno non avvertiranno più l’uomo. Infine: per rispetto alla Divina Creazione (e procreazione – mi rivolgo specialmente ai francesi - ) si chiami al femminile anche la più piccola parte del corpo umano muliebre, come al maschile tutto ciò che appartiene al sottoscritto e a quelli del suo genere. L’Amore sarà così più a posto, e, non distratto, ci guadagnerà in sanità. Come si vede, la mia non è una questione di analisi logica; ma bensì cosa di tale importanza da implicare il censimento. E sono lieto che dopo questa mia scoperta del sostantivo anatomico, o del sesso in esso, chiamata dal “Travaso” riforma Cangiulliana, la cui primizia apparve sul “Messaggero” del 25 Giugno 1926 – il grande Gabriele d’Annunzio s’accorse che l’automobile era femminile. Se non che, il Poeta lo dimostrò letterariamente, per via rettorica, cioè per similitudini; non scovò la ragione scientifica, meccanica, che io, con tutto il rispetto, gli dico. L’ automobile è femminile perchè essa si apre all’ uomo — il quale ad essa non s'apre — ed è mantenuta dall’ uomo. CONCLUSIONE: Bisogna femminizzare e maschizzare I° — per giustizia ; onde nè l’ uomo nè la donna incorrano involontariamente in appropriazione indebita — II° — per igiene sessuale — III° — per moralità (chiamare maschietta una signorina è immorale) — IV° — per intensificare la sensazione della maschilità e della femminilità — V° — per non rompere le scatole alla fisiologia dell’ amore. FRANCESCO CANGIULLO dall’ alto di Napoli nell’ estate invernale del 1926.