Il Cinematografo e la pittura dinamica Il cinematografo ha enormemente contribuito a velocizzare la nostra impressionabilità. La velocità e la contemporaneità delle immagini, sono nel Cine di una intensità che non ha confronti rispetto a quelle vissute nella vita. Bastano poche ore dinanzi allo schermo per sentirsi trasportati dalle meraviglie di una foresta africana alla stazione climatica più mondana ; dal mare al monte ; dal piccolo lago all’oceano sconfinato ; dalla cittadina tutta silenzio alla metropoli rumorosa. Viaggi lunghissimi, sterminati, con tutti i mezzi e per tutte le vie, compiuti in pochi minuti. Drammi e tragedie improvvisi e rapidi (docce fredde sul pubblico) e, subito dopo, pace, sorrisi sole: contrasti d’animo e d’immagini. Il nostro occhio di conseguenza, si è abituato alla velocità e simultaneità. Il pittore moderno, senza dubbio, ha trovato nel cinematografo, il rapido sviluppo del proprio spirito di osservazione ed è quindi, incapace di localizzare la propria attenzione grafica per delle ore su un’immagine unica e statica, cosicché dobbiamo considerare il cinematografo, vero maestro suggeritore del dinamismo pittorico che oggi impera in tutta l’arte mondiale. Quando il pittore futurista Giacomo Balla dipinse le mani di un suonatore di violino, mani agitate, scattanti, saltellanti, intersecate dalle vibrazioni delle corde, dipinte nella loro cinematica passione nervosa, con molta leggerezza si accusò il quadro di „Trucco cinematico“ e l’opera venne giudicata un insano acrobatismo pittorico. Quando Io stesso Balla, nel 1909 presentò il famoso quadro „Il cane al guinzaglio“ nel quale è dipinta la vibrazione moltiplicata delle zampe del cane e dei piedi della sua padrona, si parlò e giudicò come di uno scandalo. Queste due opere invece sono oggi di grande importanza storica, perchè segnano i primi passi che un pittore fece per fissare sulla tela con sensibilità tutta nuova e sorprendente, un fenomeno grafico di visione in moto. I pittori futuristi sempre insaziabili, già nutriti dalle appassionate ricerche pittoriche impressioniste, divisioniste e cubiste (primi aspetti cinetici del quadro) furono fortemente spinti dalla velocità drammatica del „Cinema“ verso manifestazioni d’arte intensamente moderne e rivoluzionarie. Crearono così il potente dinamismo plastico che ha influenzato e caratterizzata la pittura attuale di tutto il mondo. Umberto Boccioni, Giacomo Balla, Luigi Russolo, Gino Severini, Fortunato Depero, Enrico Prampolini, Gerardo Dottori, Ivo Pannaggi ed altri presentarono nei saloni di Parigi, di Berlino, di Mosca, di Milano, di Roma e di New-York, alcuni in primo, altri in secondo tempo, quadri di esplosivo dinamismo e di pura e violenta ispirazione cinetica. Consultate le loro opere: velocità di cavalli in corsa, velocità di ciclisti e motociclisti, velocità di automobili, treni che partono e treni che arrivano, gare sportive, corse di tramvai, folle danzanti, macchine in moto, voli aerei, temporali scoppianti, bombardamenti guerreschi. Orchestra di mille colori, composizioni di mille forme. Fu una scompaginante rivelazione di una pittura cinematica, eruttata dall’avvento dinamico e meccanico della nostra vita; completamente originale e diversa dalla vita del passato. Di conseguenza: Quadro antico sta a quadro futurista come una vecchia sbiadita, statica fotografia di cinquant’anni fa, sta al Film dinamico parlante d’oggi. Questa proporzione mi sembra sufficientemente dimostrativa per sottolineare il valore delle opere dei pittori futuristi italiani. FORTUNATO DEPERO