PAROLE AI GIOVANI UNIVERSITARI Giovani Italiani, Vittorio Veneto ed il Fascismo hanno ingigantito il destino della Patria. Avete dunque il dovere di preparare e vincere imperialmente la seconda grande guerra che faremo a qualsiasi popolo offensivo o aggressore. L’idea della guerra circoli nella nostra vita senza diminuire l’intensità del vostro lavoro di poesia plastica, architettura, musica, ingegneria, agricoltura, meccanica, chimica, commercio, ecc. 1.— Siate ottimisti ed entusiasti, cioè senza le pieghe mentali dì pessimismo che il cervello prende spesso nel frequentare scuole, biblioteche e musei. Se avete queste pieghe stiratele brutalmente con molta ginnastica. Odiate l'apparato critico dei microscopi, dagli acidi corrosivi, dei trapani, dei setacci! Occorre creare e costruire senza troppo vagliare nè misurare. Il tempo assolve da se tutti i compiti moderatori e purificatori. 2.— Siate generosi. Nel respirare a pieni polmoni compiacetevi dell'ampia respirazione altrui: il mondo è vasto, la vita è sorprendente e i vostri Vent’anni vi garantiscono conquiste sicure. Senza invidia per coloro che hanno fatto e vinto la guerra quando voi eravate ancora ragazzi. Ne faremo e ne vinceremo una seconda insieme. Senza invidia per coloro che da 20 anni lottano per il rinnovamento letterario, artistico dell’Italia e che, nelle leggendarie serate futuriste, imposero a pugni l'orgoglio italiano svecchiatore e novatore diventato oggi il vostro sangue. 3.— Siate elastici e simultanei, senza zaino di prudenza nè barba di pedantismo. Le barbe invisibili velano spesso l'orizzonte. Pronti a passare con disinvoltura dal pensiero profondo al passo di corsa, dal canto soave alla legnata furente, cioè sportivi intelligenti ed improvvisatori. L’uomo di pensiero imbelle è disprezzabile. Ma il semplice pugno è inferiore al semplice pensiero. Vale l’ingegno che, se occorra, sa fulmineamente solidificarsi in un pugno rovesciante. Sportivi sì, ma non spettatori di spettacoli sportivi! Lo sport che si riduce a guardare palpitando ed a applaudire la forza e la destrezza e l’audacia altrui, si riduce ad una melanconica masturbazione. Sogno un pubblico di giovani fascisti che, abbandonando improvvisamente le gradinate, si divida in due grandi squadre per giocare una grandiosa partita di calcio nel centro dello stadio al posto dei professionisti trasformatisi questi in giuria e pubblico Magnifico programma sportivo che proverà individualmente e collettivamente il genio dell’organizzazione e della improvvisazione. 4.— Siate amici della macchina e della sua nuova estetica, grande maestra di sintesi, ordine, continuità ed eroica instancabilità. 5.— Non lamentatevi della crisi economica. Semplificate assiduamente la vostra vita ed i vostri piaceri. Architettonici in ogni pensiero e in ogni atto; liberatevi da ogni opportunismo minuzioso, da ogni frammentarismo scettico, da ogni purismo da vocabolarista. 6.— Siate novatori e precursori audaci, senza ritardi nello spirito e nei muscoli, sempre alla punta estrema, figli del 2.000. F.T. MARINETTI dell’Accademia d’Italia