MANIFESTO FUTURISTA DELLA AEROMUSICA SINTETICA GEOMETRICA E CURATIVA Il nostro temperamento futurista accelerato dal dinamismo della civiltà meccanica è giunto ad una ipersensibilità ansiosa di essenza, immediatezza e decisione tagliente. Le lunghe lente declamazioni, le analisi esitanti e i prolissi cortei di case persone parole lamenti e rintocchi di campane muoiono tediosamente nelle orecchie di chi si innalza rapidamente in volo. Il Movimento Futurista creato da una sintesi di giovani semiliberati dal quotidianismo terrestre ha insegnato e insegna la religione della velocità cioè lo sforzo di sintetizzare la terra dall’alto. Ne derivano L'abolizione d’ogni lenta psicologia analitica, la simultaneità compenetrata di tempo-spazio e lo splendore geometrico nelle arti plastiche e nell’architettura. Come al di là d’ogni prosodia, al di là del verso libero e fuori dai legami della sintassi ottenemmo la sintesi e la simultaneità sinottica delle tavole parolibere di una nuova poesia, così al di là delle musiche pluritonali e atonali creeremo la nuova aeromusica futurista che ha per legge una sintesi-brevità. Già l’estetica della macchina propagandata dai futuristi ha arricchito di geometrismo la musica. Esempi: «L’Aviatore Dro» di Pratella, «La Danza dell’E-licay» di Casavola, «Il Cok-taili» di Silvio Mix e il « Pacific » di Honeger. Occorre ora non dimenticare questi principi: 1) Massimo slancio; 2) Massima intensità; 3) Massima varietà; 4) Massimo dinamismo; 5) Massima brevità. Non vi può essere intensità senza brevità: le sensazioni forti sono le più brevi. 6) Poiché ogni artificio vela, svia, ondeggia e si prolunga analiticamente, ogni sintesi essendo priva d’artificio diventa sinonimo di sincerità e purezza. 7) Tutto ciò che è breve non è necessariamente sintetico; occorre quindi una brevità carica non una pausa vuota. 8) In tutte le arti forma e contenuto sono inscindibili. 9) La sintesi si ottiene mediante un più o meno rapido sempre profondo lavoro di selezione, eliminazione e scarnificandone. 10) Nulla nell’universo può ribellarsi alla sintesi potente del genio creatore. 11) Lo sforzo sintetizzatore costituisce la prova del fuoco per i grandi poeti e i grandi artisti. 12) La sintesi che il genio creatore ottiene mediante un travaglio doloroso può essere assimilata fulmineamente dal pubblico che la scomporrà analiticamente allenandosi a creare. 13) Lo sviluppo e la ripetizione son sempre antiartistici. Abolendo ogni schema stereotipato ogni ingombro e ogni distrazione si permette alla velocità di mutarsi in simultaneità. 14) L’opera d’arte esige dal pubblico (massa o individuo) una dedizione incondizionata e commossa. Una dedizione incondizionata e commossa essendo sempre breve, l’opera d’arte deve essere breve; altrimenti alla commozione incondizionata e intiepidita si sostituisce la noia, sanzione e castigo d’ogni opera d’arte analitica. La musica per la sua stessa natura sensualissima avviluppante, penetrante e persistente nei nervi, come un vapore o un profumo, tende all’analisi, mentre si palesa d’altra parte adatta a riassumere sinteticamente tutto l’infinito delle sensazioni in un attimo impressionante, mediante le sue densità armoniche. Noi poeti e musicisti futuristi: a) condanniamo la musica per la musica che conduce fatalmente al feticismo della forma prefissa al virtuosismo e al tecnicismo. Il virtuosismo e il tecnicismo hanno distratto dalla sintesi Bach, Beethoven e Chopin e inchiodato il loro genio in una maniaca ricerca di architettura musicale e di musica per la musica, sparpagliandone e raffreddandone l’ardore commovente, i temi e le trovate fra tediosi sviluppi e cocciute ripetizioni deprimenti; b) condanniamo la musicazione di poemi e libretti che i compositori per la loro tipica incompetenza letteraria, scelgono fatalmente fra i più passatisti e i minuziosi e che-rivestono poi di tiritere nostalgiche o diatribe psicologiche di note e accordi senza musica. Per esempio Malipiero, Respighi e Pizzetti, malgrado il loro grande ingegno, furono quasi sempre le vittime dei loro libretti; Bellini, Rossini, Verdi, Mascagni, Puccini invece ebbero il loro grande ingegno talvolta rinvigorito (la libretti originali e non prolissi; Wagner, obbedendo alle lungaggini esplicative e dialettiche di una mastodontica mitologia antiartistica, ha schiacciato la sua .vasta e multiforme ispirazione sotto il pesante groviglio dei suoi leitmotif simili a ostinati maestri fra scolari cretini o insensibili. Soltanto le sintesi di parole in libertà possono offrire alla musica la possibilità di fondersi con la poesia; c) condanniamo l’imitazione della musica classica. Qualsiasi ritorno in arte è sconfitta o camuffamento d'impotenza. Occorre inventare, cioè estrarre dalla; vita che si vive una personale emozione - musicale come fece il musicista futurista Balilla Pratella nella stia opera «L’Aviatore Dro»: prima l'aeromusica dell' aviazione; d) condanniamo l’utilizzazione dei canti popolari che ha condotto gli ingegni più scaltri e dotti come Strawinsky e gli. ingegni più ispirati come Pratella e Màlipiero lontano da ogni sintesi in un primitivismo artificiale e monotono d’anime e tempi faticosamente dissepolti a forza di note; e) condanniamo l’imitazione del jazz e della musica negra ormai uccisi dalla uniformità ritmica e dall’assenza di compositori ispirati, lungo lamento pucciniano asmaticamente rotto da cazzotti e sincopati tam-tam di treni rotaie. Malgrado tutti gli ardimenti cromatici, tutte le sovrapposizioni di tono e tutte le acrobazie strumentali e orchestrali quasi tutta la musica moderna è noiosamente analitica e prolissa, ossessionata di architettura staticità simmetria decorativismo. La condanniamo quindi in nome della sintesi e del dinamismo. La musica futurista, espressione sintetica del grande dinamismo economico, erotico, eroico, aviatorio, meccanico sarà una musica curativa. Curativa non per distrarre dalla vita, consolarne le tristezze e lenirne i dolori, ma per favorire le riprese di slancio del motore umano allenandolo alla sempre più indispensabile simultaneità. Allontanandosi dai languori erotici e dalle nostalgie la musica preferirà alla grazia delle donne in fiore dei giardini, dei laghi, ecc., le città meccanizzate, le folle, le autostrade, gli ingranaggi veloci con ritmi e splendori di sfere coni ruote, le geometrie aeree d’aeroplani nuvole mari sollevati e giogaie alpestri riplasmate dal volo. Avremo i seguenti tipi di sintesi eccitanti a vivere sanamente in velocità e a vincere la più grande guerra di domani: Il blocco sonoro di sentimenti. Il fragore decisivo. L’accordo spaziale. L’interrogativo strillante. La decisione quadrata di note. La regolarità del motore aereo. Il capriccio del motore aereo. La compenetrazione di note allegre. Il triangolo dei canti sospesi a mille metri. L’ascensione musicale. Il fresco ventaglio di note sul mare. La simultaneità aerea d’accordi. L’abumana antimpressionista espressione delle forze della natura. L’amplesso di echi. Musicisti italiani siate futuristi, cioè curate e ringiovanite le anime dei vostri ascoltatori con sintesi musicali brevissime (non superino il minuto!) eccitando fulmineamente così dovunque l’orgoglio ottimista e fattivo di vivere in questa grande Italia mussoliniana. che guida ormai il secolo della macchina. F. T. MARINETTI Maestro GIUNTINI Stile Futurista, a. I, n.2, Torino, agosto 1934