AI PUPI DI TUTTI I COMBATTENTI IL POEMA DEI GIOCATTOLI GUERRESCHI detto da Marinetii nella mattinata di Patriottismo Fascista Guerriero organizzata al Teatro Manzoni di Milano dal Sindacato interprov. Autori e Scrittori Non uomo politico ma aeropoeta futurista cioè rivolto al futuro voglio sintetico e aspro darvi tutta la mia commozione per la nostra grande guerra imperiale Aspro ma nondimeno tremante di tenerezza inginocchiarsi inginocchiarsi subito davanti alle madri dei combattenti che non vorrei ferire né rattristare anzi spero consolare cantando l’urgente eroismo decisivo Analizzate quanto volete le guerre della storia e questa nostra furibonda guerra contro tanti nemici accentrati dal nemico e dopo mille sillogismi e centomila obiezioni dovrete concludere che in realtà la guerra è una nuova forma dell’inesauribile amore terrestre Quanto originale infatti vibra il bacio della donna al suo amato partente guardatela è un bacio quasi astratto preme non sulla carne di lui ma sull’orgoglio di amare in modo più estetico cioè affrontando virilmente da solo tutte le morti Amore della Patria nostra immensa famiglia é amore della Famiglia nostra piccola patria carnale Difenderle fortificarle immensificarle a colpi di abnegazione e col martellamento di un’altra passione quella che ci fonde colla Macchina consanguinea amplificatrice dell’io nel tempo e nello spazio Ma tentiamo di separare il cervello detrito di biblioteca dal cuore ed esprimiamoci col cuore il forte cuore oggi da noi italiani velocizzato Il cuore che gode accarezzare rose gigli musiche soavi rondini stelle è guancie di bambini sa anche ingrandirne smisuratamente le pupille per far risplendere dentro la statura spavalda e l’alata eleganza del gesto del padre predestinato ad uno dei fronti di fuoco ― Papà sei più bello del solito dice la pupa e i bimbi fra di loro ― Non l’abbiamo mai visto così potente protettore ed esaltatore armato con le sue labbra intrepide gonfie di lacrime vinte Mentre le eliche del bombardatore assaggiano l’aria fredda ecco fra i piloti incarlingati tuo padre o bimba che studi sogni curva sulla pagina bianca sotto una lampada verde ed è il tuo sangue stesso vermiglio che fuor dal tuo corpicino benzina nafta olio lento gorgogliare dissetare l’insaziabile serbatoio dell’azione da compiere Simultanee torride trasfusioni tricolori centuplicare le aggressive velocità aeree allenatrici di sintesi temerità e i loro mitragliamenti di coraggio a scoppio Sottomarini nobile e dinamico veleno del mare per topi talpe foche nemiche e tu bel tempo turchino lusingante cera dell’impiantito marino per i loro capitomboli e voi aerosiluranti che i romanzieri di una volta avrebbero paragonato a condor rapinatori di pecore gemebonde vi lodo perché vi destreggiate bene da veloci portalettere natalizi che recano a domicilio un dono a sorpresa squarciante Per entusiasmare d’inviti alla corsa bambini e bambine d’Italia i trimotori si camuffano schiena ed ali con un po’ di prato verde Ci spadroneggino pure bambini e bambine ma mai il Denaro né mai l’Ambizione questi rimangono servitori non padroni di una vita consacrata alla Patria Unica autentica ricchezza di una famiglia il patriottismo dei genitori Poeti romanzieri autori drammatici con pittori scultori architetti musicisti tutti in linea fascista con le loro ardite pattuglie d’aeropoeti: aeropittori aeromusicisti impazienti volontari che ingannano l’attesa costruendo nuove immagini e nuovi giocattoli guerreschi Pattarozzi si serve dei campanili di Cagliari come bastoni da montagna per slanciarsi a pattinare il Mediterraneo e Farfa slitta un mas come un berretto goliardico sul pavimento marmoreo dell’Università e Buccafusca trova che gli occhi delle madri dei combattenti scintillano come punte di baionette Divertenti le immagini e i giocattoli guerreschi creati dagli aeropoeti futuristi Masnata Benedetta Geppo Tedeschi Tullio Mazzotti Luigi Scrivo Pennone Balestreri Bellanova Goretti Scurto Sanzin Giardina Civello Cucini Olmi Numerico Purtroppo nella vasta letteratura italiana vi sono anche alcune grondaie letterarie piagnucolose che ragionano goccia goccia sul ritmo di Cartesio Bergson Baudelaire e Mallarmé monotoni stillicidi di sbagli da correggere mediante un cimiteriale assenteismo che spera riempire le cloache dell’internazionale comunista già sfondate da noi Sansepolcristi nella sparante rosa-garofano di revolverate Piazza del Duomo di Milano 1919 Alle grondaie letterarie di pessimismo e criticomania preziosa presto torciamo il collo in alto a guisa di cannoni antiaerei caricati se mai col piombo dei romanzoni nordici debellati dal nostro italianissimo romanzo sintetico siluro A loro parlerà della Patria la luna di Leopardi che ora pulisce dal classicismo la notte greca e se una voce sospira «Che fai tu dimmi che fai » ringiovanita di colpo la luna risponde come una tonda nevosa bocca di cannone — Ammiro un carrista italiano nella sua testuggine motorizzata sulle rampe del Parnaso Altri giocattoli guerreschi e altre immagini ho costruito nelle capitali del mondo e a Parigi in Via Drouot nella « Tribuna Libera delle Donne » dovetti regalarne una a 3.000 parigine che affannosamente discutendo contro l’uso dei giocattoli guerrieri esigevano il mio parere Dichiarai che la guerra è un fenomeno cosmico e che i bambini inventano tali giocattoli e accusato di medioevalismo passatista sanguinario prometto loro giocattolo ad arte seriato un coniglio in velocità Un popolo che voleva morire In un’assemblea antifascista di Brusselle « La Lanterna Sorda » dove esaltavo con ardore di aeropoesia e aeropittura gli Atlantici di Balbo mentre comunisti e anarchici denigravano l’aviazione come sterco della plutocrazia offro ai miei contradittori un giocattolo antiguerresco cioè una mosca stercofaga annegata in una tazza di latte Occorre divertire così voi pupi e pupe di combattenti festeggiando la nostra ideale madre Italia Fu cantata come una bellissima donna dal viso armonioso e la fronte turrita La sento oggi più che mai palpitante di vita alta radioantenna con braccia immensurabili aperte a sostenere trimotori appollaiati e batuffoli di forze elettriche Se grido come facevo trent’anni fa a teatri socialcomunisti gremiti « Guerra Sola Igiene del Mondo » sorride sorride poeticamente l’Italia sicura d’esser difesa strenuamente da generali intelligentissimi anche se talvolta avversati dalla fortuna e fiera delle grandi vittorie della Somalia ex britannica di Punta Stilo e Capo Teulada e potenziata dal genio politico dominatore di Benito Mussolini F. T. MARINETTI Sansepolcrista Accademico d'Italia Autori e Scrittori, Mensile del Sindacato Nazionale, a. V, n.12, Roma dicembre 1940