La poesia italiana è oggi superiore alle maggiori poesie estere. Questa superiorità è dovuta 1) Alle virtù creatrici dell’Italia 2) Al Futurismo che da 31 anni propaganda e impone in versi liberi e parole in libertà il valore poetico dell’orgoglio patriottico della guerra della macchina della velocità dell’aviazione e dei nuovi tecnicismi 3) Al Fascismo che sulla base eroica poetica del Carso Piave Tagliamento ha offerto ai poeti con lo squadrismo rivoluzionario la Guerra Veloce Imperiale e la Guerra in Spagna un immenso serbatoio di spunti lirici e d’immagini eccitanti un’attualità insomma adatta a rallegrare abolendo il sempre rinascente velenoso pessimismo che insidia gli ingegni creatori Questo pessimismo pur trasfigurato dal genio di Baudelaire di Rimbaud di Mallarmé inoculandosi con la paura della guerra e l’odio per le macchine nelle vene dei poeti francesi motorizza e impoverisce la poesia francese contemporanea I poeti tradizionali italiani sono nobili benché troppo magnetizzati dal pessimismo (per me trascurabile) del genio complesso di Leopardi in realtà attimista perchè lieto di scrivere perfettamente Riaccesi e scovati nelle catacombe e nelle biblioteche portati su in cielo dal rombo delle squadriglie d’Africa e di Spagna essi forzano la loro ispirazione I poeti italiani avanguardisti cercano una sintesi elegante del nostro tempo oscillando fra introspezioni psicologiche squilli eroici musicalità e preziosità ermetiche francesi I futuristi giunti da tempo alla formula conclusiva di coraggio-genio considerano i campi di battaglia piazze rivoluzionarie e i 1.000 metri d’altezza come atmosfere indispensabili per trovare nuove immagini nuove colorazioni nuove musiche nuovi tattilismi nuovi rumorismi ebbrezze spirituali L’originalità degli aeropoeti sorella della originalità degli aeropittori aeroscultori aeromusicisti aeroarchitetti ci porta all’infinitamente grande e allo stratosferico mentre la poesia dei tecnicismi di altri non meno ispirati ci porta nell’infinitamente piccolo della biochimica dei commerci e delle metamorfosi industriali di un canneto mutato in seta o del latte mutato in vestito (esempi II Poema degli Affari del Porto di Genova II Poema della Luce tessuta II Poema del Vestito di latte II Poema di Torre Viscosa L’Aeropoema futurista della Sardegna di Pattarozzi) Così straricca la poesia italiana abbraccia con stupefacente varietà la nobile calma togata meditabonda dei poeti tradizionali il passo franco un po’ militare dei poeti avanguardisti e gli aeropoeti futuristi trasfiguratori di tecnicismi sotto lo sguinzagliamento in cielo di parole in libertà che sommano sintesi policromia simultaneità e senso del divino come furono esaltati nei giornali di Mino Somenzi Futurismo Sant'Elia Aerovita Artecrazia in Mediterraneo futurista di Gaetano Pattarozzi e nella Agenzia Letteraria Artistica Ala di Luigi Scrivo Confidando alle braccia forti della celebrità i grandi veterani della poesia futurista Corrado Covoni Paolo Buzzi Luciano Folgore Armando Mazza Guglielmo Jannelli Enrico Cavacchioli Aldo Palazzeschi Libero Altomare Ruggero Vasari Betuda Manzella Frontini Cardile Auro D’Alba Bruno Corra Arnaldo Ginna Mario Catrizzi Fillia Azari Marchesi Escodamè Folicaldi Maino Vianello Trecca etc presento qui i giovani aeropoeti futuristi quelli cioè che adorano sempre la lotta e nutrono di lotta la loro estetica della macchina e della velocità aerea. Sono paroliberi o in una carburante miscela di versi liberi e parole in libertà Sono ultrafascisti e amici della guerra contro tutta la criticomania pessimista dei freddi imitatori di Mallarmé. F.T.MARINETTI Sansepolcrista Accademico d'Italia