Ennio de Concini nell’Estetica futurista della guerra Le potenti precise e impressionanti Aeropoesie futuriste di bombardamenti Londra Malta del giovanissimo Ennio de Concini intavolano il problema della nuova estetica della guerra La nuova Estetica futurista della Guerra crea 1) Lo spostamento dei meriti guerreschi capacità responsabilità coraggi ormai distribuiti sul capo supremo delle forze armate sulle società costruttrici sui comandanti di gruppi meccanizzati sulle macchine complesse quindi autonome sugli operai fabbricatori sui volantisti sui motoristi sulle donne sui bambini sui vecchi sui feriti e sui malati tutti esposti al pericolo 2) Lo spostamento dell'attimo eroico che affiora nella dichiarazione di guerra nella iniziativa industriale nella scelta personale d’una specializzazione in cui arruolarsi nel penetrare una macchina e nell’eseguire un compito di battaglia 3) Lo spostamento o metamorfosi della Gloria Militare con uno acclamato Ritorno o un inginocchiato Non Ritorno dell'aeroplano o carrassalto o sottomarino o mas glorificabili indipendentemente dai combattenti 4) La trionfale ammissione delle macchine alla Umanità militare ognuna con la sua distintissima personalità pensante astuta intrepida profetizzata dall'aviatore aeropittore futurista Fedele Azari che fondò venti anni fa a Milano la prima Società per la protezione delle macchine tenendo conto che ogni combattente nel salire in macchina arricchisce, di una parte della propria personalità la macchina stessa e di un'altra parte il compito di battaglia 5) L'inedito splendore dell'uomo-proiettile o picchiatuffo 6) La necessità di glorificare in un secondo tempo con magnificenza aeropoetica tutti i combattenti spenti anonimamente nelle macchine che in un primo tempo vengono da solo ricordate mediante la radio questa acceleratrice della gloria 7) Il collaudo perfetto del sentimento patriottico in ogni cittadino e in ogni cittadina inteso a valutare quanto la patria sovrasti gli interessi orgogli affetti simpatie antipatie 8) La divinizzazione della velocità come apparve nella guerra etiopica di sette mesi e la conquista della Somalia di dodici giorni divinizzata velocità dei carrassalti in cui il corpo umano senza timore d’essere colpito si slancia corazzato in avanti fin sotto la morte inevitabile e divinizzata velocità di trimotori bombardieri che inutilizzano corazzate cavallerie e grandi brecce nel fronte avversario da sostituire con piccola breccia per carrassalti 9) L'aeropoesia di guerra che ha per capolavori questi libri ultradiscussi da molto tempo « Guerra sola igiene del mondo » « L’aeroplano del papa» « L'alcova d’acciaio » « L'aeropoema del golfo della Spezia con battaglia di terra mare cielo » « Il Poema africano della Divisione 28 Ottobre » e « Il bombardamento di Adrianopoli » di Marinetti « Astra e il sottomarino » di Benedetta « Ottimismo ad ogni costo » di Bruno Sanzin « L'aeropoema futurista della Sardegna » di Gaetano Pattarozzi « La poesia dei ferri chirurgici » di Pino Masnata « I canti con l’acceleratore » di Geppo Tedeschi « Studenti fascisti cantano così » di Emilio Buccafusca «Marciate meglio dei Romani camicie nere » di Elio Balestreri « Noi miliardari della fantasia » di Farfa « Aeroporto » di Scurto e « Aria madre » di Castrense Civello 10) L’aeropittura di guerra degli aeropittori futuristi: Prampolini Benedetta Dottori Crali Somenzi Oriani Rosso Menin Andreoni Caviglioni Peruzzi Acquaviva Ambrosi Belli Favalli Di Bosso Verossi Tato Forlin Fasullo Monachesi Peschi Tano Zen trasfiguratori di aeroplani (chiamati dai passatisti per errore velivoli mentre la parola velivolo da Virgilio Mar velivolum cioè coperto di vele può servire soltanto per il volo a vela) Gli aeroplani aeropoeticamente possono essere paragonati a sé stessi o ad altre macchine mai ad aquile falchi avvoltoi od altri simboli della vecchia poesia Nelle loro aeropitture gli aeroplani appaiono guidati come le automobili da volantisti (poiché la parola autista medicalmente significa innamorato di sé stesso) Gli aeropittori futuristi trasfigurano mas sottomarini carrassalti navi da battaglia siluri con simultanea vita interna di piatto idrostatico e giroscopio squadriglie formazioni di guerra (la parola formazione sostituisca la parola colonna che coricata o ritta non può marciare) forti e fortini che assediati come quello di passo Uarieu sono aeropoeticamente e aeropittoricamente paragonabili a tondepiatte macchine di mitragliamenti atmosfera di cenere bollente sole a martello cannoni cartucce acqua intrepidità morti feriti fuori dentro le feritoie 11) L’aeromusica di guerra sintetica di Aldo Giuntini e un'aeroscienza di guerra indiscutibilmente italiana poiché ebbe per maestro Volta Galvani Pacinotti e Marconi. Il bombardamento non spaventa gli italiani Il bombardamento entrato oggi nella vita quotidiana dei popoli ebbe per merito dai primi aeropoeti futuristi manifestazioni decisive nella poesia di trent’anni fa Il mio « Bombardamento di Adrianopoli » come osserva Alberto Viviani nel suo acuto e profondo « Il Poeta Marinetti e il Futurismo » è stato la prima lirica ispirata e meccanizzata di un bombardamento capace di dimostrare che soltanto in parole in libertà coi ben oliati ingranaggi d’immagini e colla continuità del verbo all'infinito i rumori dei calibri potevano organizzarsi poeticamente e diventare suggestivi e rivelatori dello sviluppo della battaglia Ciò fu intuito dal maestro Aldo Giuntini che ne trasse con originalità tutta sua la sintesi musicale discata Battaglia di terra mare cielo che dura un minuto spiritualissima e fragorosissima nei suoi speciali tonanti graduatamente tenebrosi accordi bassi ripetuti La battaglia terramarecielo di un minuto spiritualissima e fragorosissima nei suoi speciali tonanti e tenebrosi accordi bassi ripetuti Nell’Argentina nell’Uraguay in Turchia in Egitto in Algeria a Berlino Londra Vienna Mosca Parigi Rio de Janeiro dove fu proclamato la « canora bandiera dell’America del sud » il « Bombardamento di Adrianopoli » senza ricordare i motivi delle passate liriche di guerra commosse esaltò gli ascoltatori futuristi e vinse i passatisti costringendoli ad accettare la nobiltà artistica e il sentimento misterioso rumori. Il successo divenne così popolare a Bahia che una società di autobus nel costituirsi decise di dare ai suoi veicoli il nome di « Marinetti » e quindi avvenne che questi inebriandosi di velocità si urtarono violentemente e si mutarono in questa notizia dei quotidiani « Un tremendo cozzo di Marinetti senza morti » I « Marinetti » ultradinamici brasiliani meritarono al loro primo autore i titoli di « Caffeina d'Europa » « Massimo poeta della civiltà meccanica » « Poeta della guerra » « Chiaro di luna motorizzato » e « Rabdomante dei giovani » La poesia la pittura la scultura e la musica dei futuristi amalgamandosi colle macchine aeree per diventare aeropoesia aeropittura aeroscultura aeromusica s’impadronirono logicamente del bombardamento per trasfigurarlo nelle simultaneità di autentiche opere plastiche dinamiche sonore Dopo il rumorismo beffardo delle ranocchie letterarie di Aristofane ammirammo il rumorismo rurale d’uccelli insetti di Giovanni Pascoli Trentatré anni fa scoppiò il polifragore dell’orchestra di macchine di terra mare e cielo verbalizzate dal Futurismo Il rumore diventò presto la vita essenziale significativa e spiritualizzante dell'aeropoesia parolibera Durante la preparazione di questa nostra guerra multifronte andò precisandosi l’estetica della guerra assolutamente nuova ed opposta alle estetiche delle guerre precedenti In una delle ottanta manifestazioni dedicate da noi aeropoeti alle vittorie del nostro esercito e precisamente nella più bellicosa per contrastanti discutitori e declamatori si distinse il dieciottenne aeropoeta futurista Ennio de Concini dimostrandosi capace di intuire ed esprimere paroliberamente i bombardamenti di Londra e Malta e le battaglie con queste virtù letterarie inaspettate nei giovani 1° un'intenso ed indiscusso sentimento patriottico che esige nuove forme poetiche virili 2° uno sfrenato amore per la guerra come elemento indispensabile dell’arte letteraria 3° un gusto speciale per tutte le intrepidità fisiche e cerebrali 4° una passione per i metalli in movimento 5° una disinvolta crudeltà senza rimorsi 6° una familiarità con gli esplosivi 7° una naturalezza di volo e di osservazione aeropoetica dall'alto 8° un goliardismo spensierato e mondo di ogni passatismo Nelle aeropoesie pubblicate qui Ennio de Concini giustamente preoccupato di determinare accordi musicali rumoristi per esprimere le sue trasfigurazioni di bombardamenti e battaglie inventa nuovi accordi verbalizzatori di movimenti d’aeroplani in battaglia Apprezzando come sicuri emozionanti e rivelatori gli accordi di TAPA TAPA TAPA della grossa mitragliatrice lo SCRA BRANG BRANG della bomba di bombarda il ZzzANG TUM TUMB del colpo di cannone goduto in batteria il GIAAAAAA GIAAAAAA degli echi africani il UUUUAAAA dell' apparecchio d'Agello 700 Km l'ora nella sua lacerazione d'atmosfera creati tutti da Marinetti l’aeropoeta Ennio de Concini precisa così questi nuovissimi accordi aeropoetici paroliberi Sviiiiiieeeene dell’apparecchio colpito e precipitante Ritorrrrna ritooorrna tooorna dell’aeroplano sul bersaglio Zaaaaimzzzzaaare del rumore dell’aerocaccia in volo Planaaaaaaa viiiiraaaaa della planata e virata Cooooollllpiiiiita della bomba sganciata nella picchiata La confido ai maggiori ingegni misuratori di poesia e arte Orestano Bruno Corra Lipparini Acquaviva Scrivo Bellanova Viviani Zamboni F. T. MARINETTI Sansepolcrista - Accademico d'Italia E. de Concini, Aeropoesie futuriste di bombardamenti, Edizioni di Poesia, Roma 1941