L’AEROSILOGRAFIA MANIFESTO FUTURISTA DI RENATO DI BOSSO Noi futuristi italiani abbiamo rinnovato a colpi di genio Poesia e arti creando su nuove basi le sole espressioni artistiche veramente moderne. Io - scultore e pittore - mi sono proposto di fare altrettanto con la silografia - liberandola dal suo vischioso passatismo. E credo di esserci riuscito. Quest'arte di incidere il legno per ottenere la negativa di un disegno da riprodursi poi in più copie - con materiali tipografici e con sistemi meccanici o meno - ha innegabilmente un suo fascino. Se è vero che questa sua bellezza sta in parte - nel senso d'arte del disegnatore - ma soprattutto nell'abilità tecnica dell'intagliatore - è anche vero che questa speciale sensibilità direi quasi tattile - dei vari autori - finora è completamente mancata. La tecnica di incisione usata da parecchi secoli e forse da millenni - è sempre stata prigioniera passiva di un primitivismo arido duro e anonimo. Infatti quasi tutti i silografi si sono limitati a ripetere - sia pure con varia bravura - il metodo antichissimo consistente nell'incidere la tavoletta preparata con piccoli tratti più o meno fitti o secondo i gusti con lunghe e sottili filettature. La densità poi o la intersecazione di queste incisioni - se pure offrivano all'artista la possibilità di ottenere un modellato diligentemente costruito - erano rimaste però - nella grafia - sostanzialmente vincolata al vecchio metodo della sgorbiata netta tra bianco e nero. Di conseguenza i risultati artistici per le rispettive personalità erano di un decorativismo formale e stucchevole. In fondo si spiega benissimo la logica di questo monotono risultato se si pensa che - molti incisori noti antichi e moderni anziché incidere personalmente il legno - usavano ed usano affidare la riproduzione dei loro disegni ad intagliatori di mestiere. L'abilità dei quali - per se stessa fredda e scolastica - si limitava a moltiplicare fino alla noia questi famosi tratteggi - arrivando nel migliore dei casi ad una specie di tessitura architettonica del volume riprodotto. È chiaro che i rispettivi autori perdevano con questo intervento indiretto - quella spontaneità del disegno che dovrebbe distinguere ed impreziosire la silografia intesa come opera d'arte. Questo solo fatto rivela la generale assoluta mancanza di vere e personali capacità inventive ed interpretative. Incapacità che li costrinse naturalmente a marcire nel cerchio chiuso di un virtuosismo calligrafico. Oggi - ancora una volta per merito del futurismo italiano - questa secolare catena di tradizionali imitatori può considerarsi definitivamente troncata. Infatti io - aerosilografo futurista - sono convinto di essere riuscito a superare questo punto morto realizzando una personale e ardita tecnica di incisione silografica. Tecnica che mi ha già permesso di raggiungere effetti di chiaroscuro singolari e uno sfumato nuovissimo ed inedito - che fra l'altro favorisce in modo particolare la realizzazione del dinamismo plastico delle figure in movimento. Inoltre la pastosità e la rapidità con la quale questa tecnica mi risolve il passaggio dal nero al bianco è una delle caratteristiche più originali ed inconfondibili delle mie aerografie. Infine l'aspetto complessivo di queste stampe è di una eccezionale ariosità. Dal punto di vista estetico ho sostituito i noti complicati arabeschi con poche mosse plastiche – portate a quel massimo di riassunto che si conclude fatalmente nella sintesi. Ed ora non escludo che forse devo in parte alla profonda familiarità che io con la materia - il legno - se sono giunto a questa importante invenzione artistica. Le mie aerosilografie sono esempi dimostrativi e spero quindi di suscitare in tutti i camerati artisti - il desiderio di nuovi e magari più audaci superamenti - spingendoli così a marciare futuristicamente verso altri nuovi primati. Faccio notare che questo scritto non precede un entusiasmo immaginativo e teorico - ma dopo molti esperimenti pratici segue ed accompagna dei concreti risultati che espongo oggi insieme ad aerosculture aeropitture e aerodisegni nella mia mostra personale. MILANO 24 MAGGIO 1941 A XIX E.F. RENATO DI BOSSO