ILLUSIONISMO PLASTICO DI GUERRA E PERFEZIONAMENTO DELLA TERRA Michelangelo sognò di scolpire le Alpi Apuane Alla vigilia della grande guerra i futuristi inglesi Nevinson Wadsworth animati dalle conferenze aero-poettiche — di Marinetti alla Dore Galery — crearono i primi camuffamenti illusionistici delle navi da guerra servendosi delle linee-forza e dei dinamismi plastici di Boccioni e Balla Balla e Depero idearono con un loro manifesto una ricostruzione plastica dell’universo prevalentemente astratta dando vita a un vero astrattismo delle forze terrestri. Enrico Prampolini creò in alcune sue aeropitture autentici abbellimenti di paesaggi italiani Noi aeropittori aeropoeti aeroarchitetti aeroscultori aeromusicisti futuristi allenati dalle nostre poesie e dalle nostre arti nutrite di cielo di velocità aeree di panorami goduti dall’alto in volo e dalla nostra specializzata creazione inconfondibile di aeropitture tutte vissute ci proponiamo: 1.— di continuare e di sviluppare l’illusionismo plastico da noi iniziato militarmente per illudere strategicamente gli aviatori nemici difendendo tutte le indispensabili costruzioni industriali che servono alla guerra gli aeroporti e tutte le batterie 2.— di dare dal basso agli aviatori nemici la turbatrice sensazione di urbanismi e paesaggi apparentemente in moto lanciati a grande velocità terremotati e balzanti all’insù servendoci delle astuzie pittoriche che il dinamismo plastico boccianiano acquistò fra le nostre mani aeropittoriche 3.– di trasformare trascolorare i paesaggi con una volumetrizzazione delle pianure e dei piani ondulati per modo di suscitare dal nulla autentiche montagne 4.— di ingentilire e femminilizzare aggraziandole tutte le durezze le asperità e le brutalità guerresche dei paesaggi e urbanismi. 5.— ci proponiamo di rinvigorire virilizzare e militarizzare tutto ciò che i paesaggi contengono di molle languido voluttuoso carezzevole infantile 6.— di femminilizzare fino alla più svaporata astrazione le sagome e le cubicità concrete e pesanti 7 — di spiritualizzare dovunque la materialità e la volgarità dei paesaggi e urbanismi mutando per esempio una officina orlata di fumi densi in una evanescente chiesetta montana quasi alata d’angeli e suoni di campane 8 — di verginizzare tutte le apparenze logorate sciupate e depravate dei paesaggi perchè ispirino la tenerezza che caratterizza le guance e la voce delle belle pupe 9.— di perfezionare tutti i paesaggi e tutti gli urbanismi amplificando ciò che si sono proposti Marinetti Mino Somenzi e A. Mazzoni nel loro recente manifesto che vuole e propugna, un’architettura senza più facciate verticali ma con terrazze guardanti e belle invito ai piaceri della vita aerea. F.T.Marinetti - T.Crali, Roma 1942 Noi aeropoeti futuristi ammiriamo Michelangelo perchè sognò di scolpire le montagne. Alla vigilia della grande guerra i futuristi inglesi Nevinson Wadsvorth animati dalle conferenze aeropoetiche guerriere dell’aeropoeta Marinetti nella Dorè Galery e nella Becstein Hall di Londra crearono i primi camuffamenti illusori delle navi da guerra servendosi delle linee-forza e dei dinamismi plastici di Boccioni e Balla. Balla e Depero crearono una ricostruzione plastica dell’universo prevalentemente astratta eccitando un astrattismo di forme terrestri. Enrico Prampolini creò nelle sue aeropitture tipici abbellimenti di paesaggi italiani. Nella redazione dell’Agenzia Ala abbiamo lungamente discusso e deciso di proporre di: 1.— sviluppare l’illusionismo plastico da noi iniziato militarmente per illudere gli aviatori nemici e difendere le costruzioni industriali guerresche gli aeroporti e le batterie; 2.— Dare agli aviatori nemici la visione turbatrice di urbanismi velocizzati terremotati sobbalzanti servendoci delle astuzie offerte dal dinamismo plastico creato da Umberto Boccioni; 3.— Trascolorare e ricesellare i paesaggi con una volumetrizzazione delle pianure per modo che si fingano montagne; 4.— Ingentilire le durezze le scabrosità e le masse brutali dei paesaggi e degli urbanismi; 5.— Rinvigorire virilizzare e militarizzare tutto ciò che i paesaggi contengono di languidocarezzevole infantile voluttuoso; 6.— Femminilizzare e aggraziare fino allo svaporamento le geometrie e le cubicità pesanti; 7.— Spiritualizzare la materialità e la volgarità opache mediante gigantesche alate tavole parolibere trasparenti per modo che una officina fumante sembri una evanescente mistica chiesetta alata d’angeli e campane; 8.— Verginizzare tutte le forme logorate sciupate e depravate perchè invitino al più casto dei baci come fanno le guance e la voce delle pupe; 9.— Perfezionare paesaggi urbanismi flotte secondo il manifesto dell’Aero architettura senza verticalità a facciate ma con terrazze ammiranti ideato da Marinetti e Somenzi. F.T.Marinetti - T.Crali - F.Bagnaresi Questo manifesto è stato da me proposto e discusso con Marinetti nel periodo in cui eseguivo il mascheramento del Comando supremo presso Fabbrica di Roma. Giugno-luglio 1942; a Roma mi dettò questa 1° stesura da lui modificata in seguito e data alla stampa: LA TRIBUNA, Roma 18/7/42 - L’AVVENIRE, Roma 18/7/42 - IL GIORNALE D’ITALIA - ITALIA - IL LAVORO FASCISTA -IL PICCOLO - IL TRAVASO DELLE IDEE. N.B. Segnate in neretto le parti modificate. Milano, 4/4/79 Crali