Manifesto futurista dell’amicizia di guerra Caro Marinetti, constatiamo insieme che in questo momento, in cui nazioni spariscono, altre vengono assorbite, altre dilagano, cosicché la Terra dà prova di una elasticità fatalmente spaventosa, molta gente più si contrae nell'egoismo, più infima diventa nella calunnia, più morbosa nell'invidia e nell'odio; e l'aggravarsi di questi malnati sentimenti uccidono, ora più che mai indispensabile, la sincera Amicizia. Di cotesto fenomeno sociale non ci conviene cercare le cause, poiché essendo noi, quando lo vogliamo, dei formidabili ragionatori, ben sappiamo che ragionamento più sottilizza e più diventa raffinato sino a distruggere ogni cosa, anche la ragione ove mai trionfi, anche una grande Nazione, ove mai troppo ragioni. Perciò, spesso, è opportuno non discutere ma constatare, attaccare e elogiare le conseguenze, lasciando le cause agli avvocati. Né vogliamo giocar di parole, forse di metafora, sicuri che filosofi e critici sono degli avvocati; i quali, però, perdono la causa, quando si ergono a difensori di quell’arduo imputato, l'Arte, che non ammette difese di persone non addette al lavoro. Ma se è vero che nei conflitti bellici bisogna vedere i nemici, è verissimo che per vederli meglio, bisogna sentire gli amici: i popoli delle città solari meglio avvertono le tenebre. Chi non sente Amicizia manca di stima e fede, e odiando gli altri odia sé stesso talvolta sfogandosi nel predicare quella libertà che senza se ne accorga si toglie da sé, isolandosi nel proprio paese, così come il selvaggio si tiene lontano dai saloni elettrizzati della festa al castello. Oltre all'affetto famigliare, anche i genitori dovrebbero per i loro figli nutrire Amicizia; questa parola è sacra come 1'Amore e non a caso è in essa il monito indicativo: ami. Senza Amicizia nulla si crea, e non esiste civiltà evoluzione e benessere. II distruttore odia; il creatore ama. Non v'è grande Uomo in Arte in Politica e nella Scienza che nei suoi barlumi geniale non si sia sentito profondamente amico. Anche con le amarezze della Vita i Morbi della natura i grandi pessimisti Leopardi e Schopenhauer mal riuscirono a mascherare l'Amicizia. Essa è dunque Poesia in quanto è fiducia spontaneità immagine; è Musica in quanto è armonia, Pittura, perché è colore (noi vi diciamo Azzurro-Amicizia come voi ci dite Verde-Veronese); è Scultura, perché è blocco solidità solidarietà; è Architettura, perché è blocco solidità solidarietà; è Architettura, perché costruisce, abbella e stilizza. Infine è Amore, appunto perché è Amica dovrebbe significare soltanto amore ― ma purtroppo il bello degenera quaggiù; però resta talquale nell'idea e nella mente degli idealisti e dei poeti che hanno il privilegio di rivedere il purissimo bello, nei loro sogni verticali, e vaganti a notte alla riviera d argento, o nel tramonto, al bosco, dalle foglie d'oro. Noi proponiamo, se non la scuola, come edifizio, la cattedra dell'Amicizia; di cui indicheremo i titolari e i docenti. Bisogna ripristinare il funzionamento dell'Amicizia su tutte le linee: che senza Amicizia la Terra è un mondo senza Dio. Credo mi approverai, tu che sei il massimo poeta vivente. FRANCESCO CANGIULLO Caro Francesco Cangiullo alto e intimo poeta di Napoli grazie per il tuo libro commovente variopinto alato «LETTERE A MARINETTI IN AFRICA » capolavoro dell'amicizia di guerra Grazie per avere salvaguardato il volto splendido della Poesia che rischia di morire nelle braccia doloranti della miseria Grazie per avere suscitato queste mie confessioni 1) È indispensabile ad una amicizia letteraria l'arte di raccontare epistolarmente i colorati e musicali dinamismi della nostra penisola offrendoli trasfigurati fino all'immortalità 2) È piacevole intensificare l'amicizia con l’accendere il proprio ingegno in queste trasfigurazioni 3) È urgente mondarsi da qualsiasi invidia distinguendosi come aeropoeti dagli egoisti sognatori incollati alle scogliere letterarie di Leopardi e Mallarmè 4) È necessario una generosità che attribuisca l'uno all'altro i propri meriti 5) È nobile concretare la tenerezza con lo scambiarsi il dono di appetitose zone della nostra penisola e di nostri mari dissetanti 6) È consigliabile regalarsi capolavori futuristi come « Il Bombardamento di Adrianopoli » declamato in Napoli bombardata o come un idromele abissino sorbito in carlinga sull'imperiale tazza di porcellana del Golfo di Napoli parlando a 1000 metri dell'aeroceramista Tullio d'Albisola e di Mario Menin massimo battaglista del mondo oppure un mio modo di radermi la barba sotto il fuoco nemico in un zatterone varcafiumi africani Ecco tu previeni le mie gentilezze e mi tocca esprimerti riconoscenza per queste tue marine capresi e sorrentine a ciuffi di schiuma rosea e serici nastri tricolori Tu per deliziarmi hai mescolato olfattivamente e tattilmente aranci e garofani e promontori aromatici e zuccherini con rade di miele dorato In cambio ti dono i 1000 sentieri scavati dalle acque etiopiche simili alle mille rughe pensanti del volto di Leonardo da Vinci nel suo famoso ritratto Ascolta ora si accordano mandolini di antica poesia cogli intonarumori del golfo arpeggiatore quindi cantabevi con me tanto più che gabbiani appollaiati sulle mine galleggianti sembrano calici pieni di panna Una perfetta amicizia di guerra servirà ad aumentare l'individualismo creatore anticomunista Proietterà il patriottismo a beffa del commemorativismo archeologico Distruggerà l'ormai metodica denigrazione italiana svalutatrice e rosicchiatrice dei valori poetici e artistici e il cinismo antieroico dei giovanissimi ossessionati dal denaro Consolerà le mascolinità deluse arricchendo la musica della vita se il coro domanda nuove voci e nuovi strumenti per rimpolpare di gioia l'atmosfera Avremo molte nuove cinghie di trasmissione dell'affetto questa forza essenziale dell'anima nazionale Sia dunque moltiplicata l'amicizia fra i più ispirati i più sensibili i più fecondi i più elastici cioè fra gl'italiani Ma una voce arguta strilla avete torto poiché vi sono fra gl'italiani molti troppi insipidi malvagi Rispondiamo affermando che la nostra penisola ha una sua elettricità spirituale capace di dare alle suole delle scarpe degl'insipidi malvagi intelligenza e genio Glorifichiamo quindi la nostra penisola che generò geni eroi poeti Rischizza la voce arguta un no deciso Dunque anche voi aeropoeti aeropittori aeromusicisti aeroarchitetti futuristi fra gl'immortali sarebbe un'amicizia assurda Certamente e fra essi Cangiullo autore di « Caffè Concerto » « Alfabeto a sorpresa» e per farti tacere ti sazierò col succoso poema parolibero di « Piedigrotta » a polifoniche melanzane e rubiconde bevute e sarà Cangiullo ad esaltare fra labbra e polpastrelli le drammatiche liriche meraviglie di una mia tavola tattile intitolata « Amalfi scherza col destino » composta di lana di cammello sabbia velluto seta alluminio avorio basalto spugne e stelle marine su carta vetrata e carta argentata Capillari aerofoni denunziano l’approssimarsi della nemica ironia e ci ordinano di fare fuoco fuoco fuoco Nello sparare facciamo dell'Amicizia di guerra una nuova grande arte che resista alla corrosione delle velocità separatrici e congiungitrici Amicizia di bordo treno carlinga stazione ferroviaria stratosfera balcone, terrazza aeroporto eccetera Calde semaforiche amicizie fra trimotori bombardieri ricognitori convogli motorifiat volantisti motoridiesel Amicizia a te occorre come all'amore il fluido cristallo del cuore in dolcezza e lontananza rigate da lacrime autunnali Anche occorre l'eccitante colpo a schianto di un volante nemico turbacielo da colpire con baci antiaerei Amicizia sei Il caldo velluto dei riposi all'addiaccio sotto le stelle Il serico scivolo degli idrovolanti stratosferici La piumata navigante ciminiera incipriatrice d'aurore marine Il militare giubbone di cuoio a risvolti odorosi di balistite Alle estetiche della macchina in velocità e della Patria in guerra aggiungiamo l'Estetica dell'Amicizia a gloria della mussoliniana Italia tesa in avanti coi suoi molti-velocità e della Patria in guerra aggiungiamo l'Estetica dell'Amicizia a gloria della mussoliniana Italia tesa in avanti coi suoi moltiplicantisi eroi F. T. Marinetti Sansepolcrista Acc. d’Italia Il Giornale d'Italia, 12 febbraio 1942