COLLAUDO DI MARINETTI FARFA ACQ UAVIVA GIUNTINI SCRIVO CANZONI PASSATE PASSATISTE FUTURISTE Le opinioni correnti affermano che le canzoni passatiste sono istupidite e provocatrici di stupidità perché Offendono l’Italia terra d’originalità creatrice audacia sorprendente ed eleganza spirituale Uccidono l’amore i sentimenti puri e la passione ardente disgustando deprimendo e annoiando con frasi letterarie e musicali sciape volgari monotone pessimiste Uccidono l’ispirazione della poesia e della musica rimasticando le più rancide espressioni letterarie e musicali con plagiature e ricordi esterofili di musiche danze Inaridiscono la sensibilità musicale nelle nostre orecchie Distruggono il patriottismo guerriero eroico distri-buendo piagnistei di rimpianti abbandoni e nostalgie solo adatti a dare la nevrastenia la viltà o l’egoismo assenteista Contaminano il bel canto poiché la voce imbruttisce o diventa antipatica quando si plasmi ad una canzone scema e banale Svalutano la radio e ne allontanano gli ascoltatori trasformandola in cuffia di suggeritore d’echi malinconici e rimorsi notturni Si fanno eccezioni non numerose come « La carrozzella » « La torre di Pisa » alcune canzoni napoletane d’aggiungere oggi alle grandi indimenticabili del passato primissima « Funiculì funiculà » esaltatrice napoletana della macchina funicolare Ma noi aeropoeti futuristi vogliamo inneggiare di vivi canti questo nostro forte tempo vogliamo sbaragliare le canzoni passatiste d’oggi con la creazione di un ricco vario commosso veloce giocondo canzoniere amoroso e guerriero L’aerocanzone futurista non ha strambe parole e bizzarri rimotivi non è illogica ma conscia delle sostanziali caratteristiche della stirpe devia da una logica esteriore burocraticamente formale assurge a costruttività vivide d’ispirazione Esaltiamo di canzoni i fieri amori dei combattenti brevi intensi profondi nutriamo la bellezza e il patriottismo nutriamo la voluttà e le loro incalcolabili ma sicure radio onde di tenerissima fedeltà Le aerocanzoni futuriste italiane sono state ideate nella atmosfera della nostra grande guerra vittoriosa multifronte che il seguente manifesto sintetizza ESTETICA FUTURISTA DELLA GUERRA O poeti tradizionali che elogiate ancora le guerre di una volta rimpiangendo le bellezze minute di un eroismo individuale solamente umano ammirate invece con noi aeropoeti futuristi questa guerra impareggiabile comandata dal genio politico militare di Benito Mussolini La sua nuova Estetica figlia dei principi futuristi di Guerra sola igiene del mondo Glorificazione della macchina e della velocità L’uomo moltiplicato dalla macchina La parola Italia o Patria superiore alla parola libertà La casa futura ideata da Antonio Sant’Elia simile ad una macchina gigantesca Il dinamismo plastico di Umberto Boccioni Il rumorismo di Luigi Russoio L’aero-pittura polimaterica di Enrico Prampolinl Benedetta Fillia Gerardo Dottori questa nuova Estetica della guerra è caratterizzata da una sintetizzante e furente grandiosità a sorpresa e da un guizzante geometrismo con poche curve quasi tutte trafitte O poeti tradizionali vi offro quindi io stupore e la Varietà di questa mia aeropoesia PENSIERO VOCE DELLE MACCHINE SINTESI DEL CANTARE Orizzonti drappeggiatevi con incendi chilometrici Immense rose spinate degli esplosivi siamo qui per odorarvi Giù giù Uomini proiettili in picchiata a tuffo nel triplice squarcio acciaio mare morte Presto presto Aeroplani al salvataggio di quei villaggi africani già vinti dalle sabbie Se volete andiamo a zonzo in marcia con ascari e carrassalto questi simpatici ballonzolanti idoli negri meccanizzati PENSIERO VOCE DELLE MACCHINE Dinamismo tutta forza tutta velocità Bella bella quella suprema capriola di corazzata Non dimentichiamo mai la bomba tascabile a guisa di calamaio o campanello antioratorio Raddoppiate pure docce e docce di bombe sugli urbanismi ostili e svaluterete la tronfia storia degli anarchici PENSIERO VOCE DELLE MACCHINE Organizzate un’ ampia compenetrazione di piani tempospazio lontanovicino odiocarltà concretastratto O mia fantasia danza coi trimotori ebbri di sfogliare tetti di case come fanno i bimbi ai loro abbecedari Vedo che non sei sazio di spiralicl incensi o Zenit della crudeltà Lo so -Io so che si diverte goliardamente quei cacciatorpediniere calciatore di sottomarini Ma i più graziosi sono i Mas mani nude rapidissime nell’aprire chiudere lunghi ventagli di spuma a scatto perforare di fuoco il fianco della nave sparante che scende nascondere sotto il lenzuolo azzurro nuotatori in lotta coi gabbiani ed un albero maestro saluta ancora una volta l’ingioiellato faro amico e poi pallida seta marina non tremare se t’intacca una punta di forbice periscopio sarto sottomarino PENSIERO VOCE DELLE MACCHINE Sempre più ingordo tattilismo dei metalli fieri della loro durezza levigatezza a taglio e gioconda convivenza cogli esplosivi questi ilari laceranti bambini in vacanza Sul terremotante terremotante oscillare di gasometri petroliometrl silos a fette sobbalzi brandelli in alto infuriare di fiamme di cristallo viola cremisi abbaglianti e lussuose al punto da esigere all’istante un immane spiralico scrigno di raso nerissimo con tremolar di nastri d’oro E intanto illuminarsi a giorno del ventreteatrale di un incrociatore morente sui fianco della vasta bocca dello Stretto marino traffico di barche velieri sotto uno smisurato arco di proiettili In fretta si cronometrano da spiaggia a spiaggia insaziabilmente Celestiale griglia di cavi metallici con palloni frenati intorno ad una capitale PENSIERO VOCE DELLE MACCHINE Evviva la simultaneità a grande orchestra di fragori ardori rancori bollori e gli uccellini nei rifugi verdi degli alberi rondini e passerotti nel rifugi rossi dei tetti sfasciati pigolare pigolio impauriti più più la Morte non sa più fra tanti tramonti di casseforti in fuga lingotti monete e reti reti piene di ricordi scintille speranze più non sa più quali pesci pigliare Poiché la notte è stata accoppata da truci bagliori alti 5000 metri e li silenzio è stato pugnalato da molti da tutti dentro col pugnali ormai sepolto Soltanto gongola e ricominciare ricominciare la Vita della macchina questa pulsante nuova carne dell’Uomo PENSIERO VOCE DELLE MACCHINE Nella sintesi però venne dimenticato l’indispensabile Amore No no foglie e labbra rosa-verdi tutte a baciucchiarsi e non mancano le dimensioni potenti del Vino poiché numerose carlinghe d’aeroplani piene d’albana lambrusco barbera moscati di lipari furono sforacchiate ad arte innaffino così le nostre bocche spalancate LA NUOVA ESTETICA DELLA GUERRA CREA Lo spostamento dei meriti guerreschi capacità responsabilità coraggi ormai distribuiti sul Capo supremo delle forze armate Stille società costruttrici sui comandanti di gruppi meccanizzati sulle macchine complesse quindi autonome sugli operai fabbricatori sui volantisti sui motoristi sulle donne sui bambini sui vecchi sul feriti e sui malati-; tutti esposti al pericolo Lo spostamento dell’attimo eròico che affiora nella dichiarazione di guerra nella iniziativa; industriale nella scelta personale d’una specializzazione in cui arruolarsi nel penetrare una macchina e nell’eseguire un compito di battaglia Lo spostamento o metamorfosi della Gloria Militare con un acclamato Ritorno o un inginocchiato Non Ritorno dell’aeroplano o carrassalto o sottomarino o mas glorificagli indipendentemente dai combattenti racchiusi La trionfale ammissione delle macchine alla Umanità militare ognuna con la sua distintissima personalità pensante astuta'intrepida profetizzata dall’aviatore aeropittore futurista Fedele Azari che fondò venti anni fa a Milano la prima Società per la protezione delle macchine tenendo conto che ogni combattente nel salire in macchina arricchisce di,una parte della propria personalità la macchina stessa e di un’altra parte il compito di battaglia L’inedito splendore dell’uomoprolettile picchiatello o picchiatuffo La necessità di glorificare in un secondo tempo con magnificenza aeropoetica tutti i combattenti spenti anonimamente nelle macchine che in un primo tempo vengono da sole ricordate mediante la radio questa acceleratrice della gloria II collaudo perfetto del sentimento patriottico in ogni cittadino e in ogni cittadina inteso a valutare quanto la patria sovrasti gli Interessi orgogli affetti simpatie antipatie La divinizzazione della velocità come apparve nella guerra etiopica di sette mesi e la conquista della Somalia di;dodici giorni divinizzata velocità dei carrassalto in cui il corpo umano senza timore d’essere, colpito si slancia corazzato in avanti finsotto la morte inevitabile e velocità divinizzata di trimotori bombardieri che inutilizzano corazzate cavallerie ecc L’aeropoesia di guerra che ha per capolavori questi libri ultradiscussi da molto tempo «Guerra sola Igiene del mondo » «L’aeroplano del papa» «L’alcova d’acciaio « L’aeropoema del Golfo di La Spezia con battaglia di terra mare cielo» «Il Poema Africano della Divisione 28 Ottobre» e « Il bombardamento di Adrianopoli » dl Marinetti « Astra e il sottomarino » di Benedetta « Ottimismo ad ogni costo» di Bruno Sanzln « L’Aeropoema futurista della Sardegna» di Gaetano Pattarozzi « La poesia del ferri chirurgici » di Pino Masnata « Noi miliardario della Fantasia» di Farfa «I canti con l’acceleratore» di Geppo Tedeschi «Studenti fascisti cantano cosi» di Emilio Buccafusca «Marciate meglio dèi Romani .Camicie nere» dì Elio Balestreri L’aeropittura di guerra degli aeropittori futuristi Prampolini Benedetta Crali Oriani Rosso Menin Andreoni Cavigiioni Peruzzi Acquaviva Ambrosi Beili Pavalli Di Bosso Verossi Tato Forlin Fasullo Monachesi trasfigura-tori di aeroplani (chiamati dai passatisti per errore velivoli mentre la parola velivolo da Ovidio « Mar velivolus » cioè coperto di vele può servire soltanto per il volo a vela) Gli aeroplani aeropoeticamente possono essere paragonati a sé stessi o ad altre macchine mai ad aquile falchi avvoltoi od altri pollastrelli simbolici della vecchia poesia Nelle loro aeropitture gli aeroplani appaiono guidati come le automobili da volantlsti poiché la parola autista medicalmente significa innamorato di sé stesso Gli aeropittori futuristi trasfigurano mas sottomarini carri d’assalto navi da battaglia siluri con simultanea vita interna da piatto idrostatico e giroscopico squadriglie formazioni di guerra (la parola formazione sostituisca la parola colonna che coricata o ritta non può marciare) forti e fortini che assediati come quello di passo Uarleu sono aeropoeticamente e aeropoeticamente paragonabili a tondepiatte macchine di mitragliamenti atmosfera di cenere bollente sole a martello cannoni cartucce acqua intrepldità morti feriti fuori e dentro le feritole L’aeromusica di guerra sintetica di Aldo Giuntili! Chesimò e Gabrielli una aeroscienza di guerra indiscutibilmente italiana poiché ebbe per maestri Volta Galvani Pacinotti e Marconi . Bisogna far entrare la vita guerresca in tenda i campi di battaglia africani ricordi di cabina di carlinga di aeroporto petrolio carbone calibri di cannoni mitragliatrici carrassalto mas trimotori aerosiluranti incrociatori corazzate cacciatorpediniere bomba siluro crudeltà velocità e simultaneità meccaniche e spirituali del nostro tempo rivoluzionario guerriero e tutte le immancabili invenzioni future di terra mare cielo come nuovi personaggi poetici nuovi centri d’emozione poetica plastica musicale nuovi generatori d’ideale bellezza e insomma nuovi motivi ispiratori di poesia Questi motivi sono da aggiungere a quelli cantati o cantabili come l’amore eterno la gelosia fatale il TULLIER rimpianto dell’amore perduto e la descrizione del tempo che fu con annessi ruderi pastori pecorelle occhi blu bionde lacrime laghi gondole serenate e mai più da rinverdire come suggeriscono i passatisti (irretiti cultori di usate formule e ricette) « sul vecchio ceppo della stirpe » quindi nuove nuovissime temerarie forme dell’inesauribile indispensabile fuoco d’amore come ben precisa Acquaviva nella sua « Essenza del Futurismo suo poetico dinamismo italiano fra le filosofie » D’ altra parte nel creare queste aerocanzoni abbiamo tenuto Conto della originale ed inequivocabile bellezza dell’amore italiano vittoriosamente contrapposto dai maggiori futuristi alla concezione propugnata a Parigi dalla futurista parigina Valentine de Saint Point sulla lussuria come arte staccata e priva di sentimento e valutato nel libro « La donna e il Futurismo » della futurista Maria Goretti quanto vi sia di essenziale e determinante nei principi amorosi dei futuristi venticinquenni MANIFESTO DELL’AMORE MEDITERRANEO Ho venticinque anni e sono un aeropoeta futurista doppiamente ispirato dalla Patria in guerra e dalia donna in amore Non ho mai creduto né credo alle biblioteche che psicologizzano l’Amore e credo all’esperienza del Genio che avendo molto vissuto tutta la vita non è per nulla infrollito e decadente Ho interrogato l’aeropoeta Marinetti in un palco del Teatro Argentina durante la clamorosa manifestazione degli aeropoeti futuristi del Gruppo Romano Sant’ Elia contro la Piccola Città di Wilder plagiatore del Teatro Sintetico Futurista e ho poi personalmente concluso cosi Perfezionare l’Amore intensificandolo e armonizzandolo fino a farne un’autentica nuova arte non come sognarono greci romani orientali e sognano pacifisti nordici per consolarsi in deliziosa agonia della brutta vita ma come finalmente degna di noi più potente ispirata sapiente vita da godersi nell’ansia dei muscoli tesi e fra due combattimenti intensificare in ogni atto amoroso l’idea di fecondare Intensificare in ogni atto d’amore l’elogio carnale della donna considerata come una adorabile parte della Patria da difendere in ogni minuto aggredendo qualsiasi eventuale rapitore Abbandonare l’uso ormai sistematico del crepuscolo della notte delle stelle, e della luna come eccitanti acutizzatori dell’Amore poiché mezzi morbosi antifecondatori e generatori di morbosità e deviazioni e preferire possibilmente i raggi solari alla primavera in fiore le spiaggie sabbiose o le rocce strapiombanti sul mare e il meriggio per se stesso fecondatore Invece di abolire il pudore curarlo e cesellarlo con cosciente precisione graduando senza le raffinate lentezze e gli eccessi banali le vesti la nudità della donna egualmente Indispensabili secondo I minuti e le ore poiché abbiamo constatato secolarmente che l’assoluto pudore e l’assoluta nudità sono constantemente deprimenti del piacere e della fecondità sempre a scopo di rinvigorire e sviluppare l’Amore senza mai esasperarlo d’un colore di suicidio Scientificare le luci le ombre le penombre i profumi gli odori le musiche i rumori Scientificare con la massima genialità di cui é riccamente provvista la nostra Razza tutti i tattilismi erotici perché concorrano senza sforzo al perfezionamento della nostra razza che per la sua completezza marino-terrestre-aerea-nuotavolante definiamo non ariana ma mediterranea e cosi fondere l’istinto nostro, teso al piacere con l’istinto teso alla fecondità a scorno di quanti abitudinariamente distruggono per piacere la fecondità e per la fecondità il piacere Non distruggere ma scientificare la teatralità dell’Amore fatta di mistero incuriosente e di sorpresa questo elemento finora trascurato e in realtà destinato a favorire il grande Amore sintetico futuro Fonde tutto il musicista Giuntini fa diventare ogni pentagramma siluro puntuto di sintesi scoppierà aperta canzone all’universo coro E sbandierate vittoriose vogliamo nominare i pentagrammi musicali di questo canzoniere per la loro grafia sventolata d’aste e bandiere tese alberature gran pavesi gagliardetti marcianti segnali di vie per l’aereo decollo della fantasia Se Acquaviva e di Brizio sviluppando un suggerimento iniziale di Farfa hanno unito in questa sbandierata idee e matite tutto innova ciò che il Futurismo animi Aerea protensione d’altezza di tutte le costruttività futuriste ha ispirato ad inventare la disposizione dei blocchi tipografici dei canti a rami ali germoglianti Le canzoni angloamericane con il loro vaniloquio sincopato vengono così aerosilurate da noi orchestratori delle sonorità vittoriose della nostra armata e supervinte in guerra spirituale Aerosiluriamo anche con la nostra ormai indiscussa originalità creatrice italiana il purtroppo sempre più diffuso involontario o sistematico plagiarismo Della vecchia rima e delle compiante necessità ritmiche della lingua italiana non si parlerà più perché risolte nella polifonia orchestrale della sonorità Iinguistica L’ aeropoeta futurista Farfa inventa qui la rima a rilancio cioè una parola rimante e vicina che urtata , dalla rima rimbalza in avanti e in alto dinamizzando l’assieme L’ Eiar le cui benemerenze patriottiche fasciste sono proclamate ovunque e che si trova costretta dalla sete poeticomusicale del pubblico a prodigare canzoni d’ogni genere offrirà la sua Cetra anche a noi aeropoeti futuristi novatori od ogni costo Regaliamo spunti di aerocanzoni Anima scettica prega ogni sera la tua lampada elettrica Ungi dentro e fuori i tubi del tuo cuore Chi va piano fa passo vano Lava la tua pista con sapone futurista Chi corre è una torre su chi rimane si scioglie un cane Chi non inventa muore Innaffia il rudero con arco guerriero e servilo biscotto dal sole italiano al forestiero Lancia la tua pancia come ruota o bomba se non vuoi che diventi una lurida tomba L’Italia acciaio dolce abbaglia ogni popolo fesso e lesso nella brodaglia pacifista Fa all’amore le sere d’aprile con la bella Italia snella e marina vestita d’onde verdi fari rossi alti vulcani e filanti stelle d’aeroplani in dinamica e volante poesia mai statica ne gemente ma ribelle sulla Manica