Voluttà d’altatensione Ai miei amici fuori del futurismo Io vivo il futurismo come una Magic-City al quadrivio deserto di questa modernità babelica violenta e megafona, lanciante da finestre aperte a tutti i venti del mondo ponti di colore e torri di esplorazione verso rive ed orizzonti ignoti. L’impossibilità di appagarsi del già avuto, del già conosciuto, e la conseguente necessità di trovare il Nuovo, di superare il già fatto, determinano i 2 punti di slancio — inquietitudine e audacia — da cui solo temperamenti scelti e vigorosi possono cimentarsi. Futurismo - Forza Prima di tutto perciò il futurismo è forza: di slancio, di resistenza di lotta, di vittoria, Ma non è forza bruta. Le cose più belle della terra le più pure nell’ ideologia e nell’attuazione, sorgono, come un cratere, da un fuoco centrale. Anche un vaso di Sevres o un intarsio di tartaruga saranno ammirabili se l’artista vi ha trasfuso la forza della sua ispirazione o della sua fantasia. Futurismo - Vita Presso tutti i popoli, gli egiziani dell’età alessandrina e i petrarchisti del ’500, i francesi della Pleiade e i cinesi dell'VIII secolo avanti Cristo, l’arte è stata una giostra cortese di eleganza e acutezze a uso delle dame, dei principi e dei dotti. Un tirar di fioretti imbrogliati da bottoni di velluto, qualche cosa come un sandwich di caviale o una bibita aromatica, piacevole eccitante di qualche ora di svago. Letteratura ed arte auliche e cortigiane da cui solo i genii uscivano fuori costretti dalla prepotenza del loro istinto a narrare la propria vita o quella degli altri. Come incrocio di energie e complesso di forze il futurismo è immersione nella realtà — immersione violenta e assoluta che affronta ed esalta tutte lo forze scatenate dal progresso scientifico. Il romanticismo come reazione alla letteratura libro — cattedra — astrazione e coglioneria è un prodromo di questa ribellione totale che scuote le fondamenta di tutti i valori acquisiti, in un’ansia di rinnovamento, che a saperla guardare dà l’ebbrezza certamente più di quelle feste governative che gli antichi facevano in onore di Dionisio. (Ci pensate — una festa ufficiale come poteva essere divertente?) Futurismo - Divenire Perpetuo Oltre che forza dunque futurismo è rinnovamento. Rinnovamento indefinibile e illimitato capace di rinnovare il già rinnovato — esploratore mai sazio di nuove terre. L'impossibilità di chiudersi in scuole o accademie è evidente, perchè questo paese incantato é in perpetuo divenire, ed esiste finché non ha confini. L’ansia del movimento e della ricerca inibendogli ogni forma di pigrizia mondana, speculativa o virtuistica, determina un’atmosfera elastica, vibrante, sferzata d'intransigente originalità che costringe a un raccoglimento vigile e pronto, all’ altatensione, come alla vedetta d’una nave di battaglia. La Negazione violenta Del Passato La negazione violenta del passato è il lirismo con cui si esprime la necessità d'avvenire. Poiché l’arte non ha tempo e patria, un nostro capolavoro futurista sarà bello e meno attuale (fino all' inutilità) domani come lo é oggi un capolavoro del passato. Ma la necessità di afferrare per la collottola il passatismo tardigrado mestierante e catalogomane, è terapeutica e ginnastica. L'artistismo passatista vive di rifiuti come un pachiderma incapace di sveltire la sua grossa trippa e agilizzarsi. Le forme già stabilite dal successo e dall’uso sono il suo passato. Non cambia per cambiare di secoli. È sempre un mediocre e spesso un mascalzone. Usurpa onori e agi a chi vale più di lui, e lui lo sa. Una volta era poeta laureato. Ora sta nelle vetrine degli editori alla moda, è principe all’accademia e nume nei grandi cotidiani. Rappresenta l’intellettualità della nazione per quelli che esercitano il potere. È sciocco sensa vergogna e sfacciato senza grazia. Giurava per Manzoni prima che si affermasse Carducci, e per Carducci avanti l’avvento di D’Annunzio, e ora è dannunziano. Poi domani l'imbecille sarebbe capace di essere futurista, se il futurismo si concretasse in qualche cosa già fatta, (quindi sorpassabile e vecchia) che i borghesi avessero finalmente capito! I Distruttori - Creatori Se diciamo d’incendiare biblioteche e musei non è perchè non siano capaci d’apprezzare quanto c’ è di veramente apprezzabile in un dialogo di Platone o in un quadro di Leonardo. Ma perchè siamo nemici di quéste carognerie europee, e pare anche americane, dove si attirano i giovani per invecchiarli e avvilirli bloccandoli nel pregiudizio maniaco di cose vecchissime e superatissime — che valgono soltanto per dimostrare ciò che era l'arte all’epoca in cui viveva un autore. Senilità e vigliaccheria è l'adorazione del passato quando l’arte è soltanto creazione di forme nuove e attuali, necessariamente lontane e diverse di quello già create, ed è senza dubbio un idiota il pittore che sente più bisogno d'una affresco di Masaccio che d’un quadro di Boccioni. Questo parassitismo spirituale, questo accattonaggio estetico che in Italia fa riscontro all' industria dei forestieri alla burocrazia ottusa e al professorume pedante, non saprebbe spiegarsi in un paese che ha dato il Rinascimento se non avesse subito la servitù spagnuola. Ci chiamiamo futuristi ma non siamo che una falange di veri italiani. Il Disprezzo dei CLICHES Infine futurismo non è violenza e baccano da piazza da volgere in fuga le Càriti del passatismo leggiadro. Noi disprezziamo i clichés. Ci ripugna il letterato arrivista sarto-di-prim'ordine; té-delle-cinque, oleografico e arrivista che rimonta nientemeno a Luigi Filippo, o ci disgusta il bohémien anarcoide, barbetta-a-punta, cappello-sombrero, arie di voyou tenuto in molto onore a Montmartre. Noi intendiamo ridicolizzare tutte le false delicatezze, le finte audacie, i convenzionali protocolli che ammorbano gli atéliers e i manuali del vero artista. Sincerità sopratutto, e chiamare le cose col loro nome! Ognuno poi sia come la natura l’ha fatto — perchè sia veramente qualcosa e non un'inutile blague. La delicatezza ci seduce quando modella una forza, o la forza ci ripugna quando è bruta. Se preferiamo la gran cassa o i piatti è per farla finita coi flauti e le arpe eolie che ormai sanno soltanto di rammollimento e cretineria. Voluttà d’altatensione Aperti a tutte le correnti del mondo, ansiosi di battaglia, protesi all’avvenire, vibranti a tutti i messaggi, con l’orrore di tutti i pantani, giovani, liricamente giovani, ebbramente giovani, pionieri del futuro, la nostra sola voluttà è l'altatensione! ANTONIO BRUNO Futurista