IL TEATRO AEREO FUTURISTA Il volo come espressione artistica di stati d’animo Voli dialogati. - Pantomime e danze aeree. Quadri futuristi aerei. - Parole in libertà aeree. L’aviatore italiano che ha vinto il nemico meglio armato sorprendendolo colle manovre più impreviste e sbalorditive ha creato uno stile di acrobazia aerea meraviglioso fantastico insuperabile. I francesi possono rivendicare il vanto di aver per primi studiato ed eseguito il looping, l’avvitamento e il tonneau. Gl’ inglesi dimostrano il massimo sangue freddo e disprezzo del pericolo eseguendo sistematicamente tali acrobazie a bassissima quota. Ma l’aviatore italiano, sui Caproni, sugli Sva, sui Macchi e sui Sia, creati e costruiti da noi, è l’acrobata per eccellenza, il giocoliere dello spazio, clown del padiglione celeste, irrequieto bizzarro personalissimo. Noi aviatori futuristi, amiamo strapparci in alto a perpendicolo e tuffarci verticalmente nel vuoto; girare nell’ebbrezza dei virages, col corpo incollato al seggiolino dalla forza centrifuga, e abbandonarci al vortice delle spirali che si stringono attorno alle scale a chiocciola confitte negli abissi; capovolgerci due, tre, dieci volte nella crescente allegrezza dei loopings e strapiombare in viti turbinanti; risucchiarci scivolando di coda; cullarci in lunghe discese a foglia morta o stordirci con una concitata serie di tonneaux; insomma dondolare, rotolare, capovolgerci sugli invisibili trapezi dell’atmosfera, per formare coi nostri aeroplani una grande girandola aerea. Noi aviatori futuristi siamo oggi in grado di creare una nuova forma artistica, coll’espressione dei più complessi stati d’animo mediante il volo. Coi dondolamenti e gli scatti dei nostri aeroplani, colle più bizzarre evoluzioni e coi geroglifici più imprevisti, colle più allegre capriole eseguite secondo il ritmo da noi voluto, gridiamo dall’alto le nostre sensazioni e il nostro lirismo d’uomini volanti. La forma artistica che noi creiamo col volo è analoga alla danza, ma ad essa infinitamente superiore per lo sfondo grandioso, per il suo inarrivabile dinamismo e per le svariatissime possibilità a cui dà luogo, compiendosi le evoluzioni secondo le tre dimensioni dello spazio. Ho eseguito io stesso, nel 1918, molti voli espressivi e saggi di teatro aereo elementare sul campo di Busto Arsizio. Ho constatato come sia facile per gli spettatori seguire tutte le sfumature di stati d’animo dell’aviatore, data la identificazione assoluta tra il pilota e il suo apparecchio, che diventa come un prolungamento del corpo: le ossa, i tendini, i muscoli e i nervi si prolungano nei longheroni e nei fili metallici. Tutti hanno notato, inoltre, che mentre vi è poca differenza tra un dato chauffeur ed un altro chauffeur nel guidare un automobile, ve ne è moltissima tra un aviatore ed un altro aviatore nel modo di volare. Lo stesso aviatore non vola sempre allo stesso modo. Il volo, dunque, è sempre l’espressione precisa dello stato d’animo del pilota. II looping denota allegrezza, il tonneau impazienza o irritazione, mentre i passaggi d’ala alternati a destra e a sinistra ripetutamente indicano spensieratezza, e le lunghe discese a foglia morta danno un senso di nostalgia o di stanchezza. Gli arresti subitanei seguiti da avvitamenti più o meno prolungati, le impennate, le picchiate, i rovesciamenti, tutte le infinite varietà di manovre collegate e coordinate in una sapiente successione, danno allo spettatore l'immediata e chiara comprensione di quanto si vuol rappresentare o declamare coll’aeroplano. Se poi tali rappresentazioni o declamazioni sono fatte con due o più apparecchi, si possono svolgere interi dialoghi e azioni drammatiche. Chi ha assistito a combattimenti aerei ha potuto rilevare i vari atteggiamenti dei combattenti, intuirne le sensazioni e vagliarne il valore dai balzi e dalle mosse avvolgenti dell’assalitore dai divincolamenti dell’assalito, dalla loro tattica felina o apertamente aggressiva, impulsiva o guardinga. Questa non è che una fase della poliespressività dell’aeroplano. Noi andiamo oltre creando una meravigliosa arte aerea, con nuovi acrobatismi e componendo artisticamente quelli già usati senza fini artistici. Nei nostri voli dialogati, nelle nostre parole in libertà aeree, il sesso degli attori sarà messo in evidenza dal tipo dell’apparecchio, dalla voce del motore e dalla diversa linea di volo. Per esempio uno Sva, motore fisso 200 HP, che sale con continue maestose impennate è evidentemente maschile, mentre un Henriot, motore rotativo 110 HP, che voli con un dondolio ritmico da destra a sinistra, ha tutti i caratteri della femminilità. La voce del motore può essere regolata in pieno o ridotta, spezzata in spuntate nette ed imperiose, o modulata in scale d’alti e bassi, costituendo così un mezzo supplementare efficacissimo di espressione musicale e rumorista. In collaborazione coll’amico Russoio, geniale inventore degli intonarumori futuristi, abbiamo realizzato un tipo speciale di capote per aumentare la risonanza del motore, e un tipo di scappamento che regola la sonorità del motore senza modificarne la potenzialità. Ogni aeroplano sarà dipinto e firmato da un pittore futurista. I pittori futuristi Balla, Russoio, Funi, Depero, Dudreville, Baldessari, Rosai, Ferrazzi, Arnaldo Ginna, Primo Conti, Mario Sironi, ecc. hanno già trovato fantasiose decorazioni per aeroplani. Una parte speciale avrà pure il lancio espressivo di polveri colorate e profumanti, coriandoli, razzi, paracadute, fantocci, palloncini variopinti, ecc. Abbiamo l’adesione del glorioso futurista pilota aviatore Giacomo Macchi della Squadriglia San Marco, del grande acrobata De Briganti, di Mario d’Urso, lo strabiliante virtuoso del volo rovesciato, del pilota costruttore Bergonzi e del pilota aviatore Guido Keller. Non appena sarà ripristinata la libertà dell’aria, noi aviatori futuristi realizzeremo nel cielo di Milano rappresentazioni diurne e notturne di teatro aereo, con voli dialogati, pantomime, danze e grandi poemi paroliberi aerei, composti dai poeti futuristi Marinetti, Buzzi, Corra, Settimelli, Cangiullo, Folgore, ecc. Sugli innumerevoli spettatori sdraiati, aeroplani dipinti danzeranno di giorno in ambienti colorati aerei formati con fumi diffusi da loro stessi, e di notte comporranno mobili costellazioni e danze fantastiche, investiti dalle luci dei proiettori elettrici. 1.) Il Teatro aereo futurista, avendo per essenza, oltre alla genialità artistica, l’eroismo, sarà una meravigliosa scuola popolare di eroismo. 2.) Il Teatro aereo sarà il primo teatro veramente democratico, poiché (salvo le tribune a pagamento riservate a coloro che vorranno ammirare da vicino gli aviatori e le colorazioni futuriste degli aeroplani) sarà offerto gratuitamente a milioni di spettatori. Così finalmente anche il poverissimo avrà il suo teatro. 3.) Il Teatro aereo, coll’ampiezza dei suoi spettacoli, il concorso delle folle e coll’emulazione dei suoi attori volanti, fra i quali emergeranno dei Zacconi, Duse, Caruso, Tamagno dell’aria, stimolerà decisivamente l’aviazione commerciale e industriale. 4.) Il Teatro aereo sarà così il vero teatro degno della grande democrazia futurista che propugnamo, assolutamente libera, virile, energetica e pratica. F. Azari pilota aviatore futurista MILANO, 11 Aprile 1919 DIREZIONE DEL MOVIMENTO FUTURISTA: Corso Venezia, 61 - MILANO