CHE COS’ È IL FUTURISMO NOZIONI ELEMENTARI È futurista nella vita: 1.— Chi ama la vita, l’energia, la gioia, la libertà, il progresso, il coraggio, la novità, la praticità, la velocità. 2.— Chi agisce con energia pronta e non esita per vigliaccheria. 3.— Chi fra due decisioni da prendere preferisce la più generosa e la più audace sempre che sia legata al maggiore perfezionamento e sviluppo dell’individuo e della razza. 4.— Chi agisce giocondamente rivolto sempre al domani, senza rimorsi, senza pedanterie, senza falsi pudori, senza misticismi e senza malinconie. 5.— Chi sa passare con disinvoltura elastica dalle occupazioni più gravi alle distrazioni più allegre. 6.— Chi ama la vita all’aria aperta, lo sport, la ginnastica, e cura ogni giorno la forza agile del proprio corpo. 7.— Chi sa dare a tempo un cazzotto e uno schiaffo decisivo. È futurista, nella politica: 1.— Chi ama il Progresso dell’Italia più di sé stesso. 2.— Chi vuole liberare l'Italia dal papato, dalla monarchia, dal Senato, dal Parlamento, dal matrimonio. Chi vuole un governo tecnico di giovani senza Parlamento, vivificato da un consiglio o eccitatorio di giovanissimi. Chi vuole l'abolizione degli eserciti permanenti, dei tribunali, delle polizie e dei carceri, perché la nostra razza di geniali possa sviluppare la maggior quantità possibile di individui liberissimi, forti, laboriosi, novatori, veloci. 3.— Chi vuole espropriare gradualmente tutte le terre incolte o mal coltivate preparando così la distribuzione della terra ai suoi lavoratori. 4.— Chi vuole abolire ogni forma di parassitismo industriale e capitalistico. 5.— Chi vuol dare a tutti i lavoratori il compenso adeguato al loro sforzo produttivo. 6.— Chi ama e vuole tutte le libertà eccettuata quella di essere vigliacco, parassita ed antitaliano. É futurista nell’arte: 1.— Chi pensa e si esprime con originalità, forza, vivacità, entusiasmo, chiarezza, semplicità, agilità e sintesi. 2.— Chi odia i ruderi, i musei, i cimiteri, le biblioteche, il culturalismo, il professoralismo, l’accademismo, l’imitazione del passato, il purismo, le lungaggini e le meticolosità. 3.— Chi preferisce alle tragedie e al dramma tradizionale il teatro sintetico e il caffè-concerto dove i spettatori fumano, ridono, collaborano cogli attori senza solennità, tetraggine e monotonia. 4.— Chi vuole svecchiare, rinvigorire e rallegrare l'arte italiana, liberandola dalle imitazioni del passato, dal tradizionalismo e dall’accademismo e incoraggiando tutte le creazioni audaci dei giovani. Il futurismo italiano nato a Milano 12 anni fa, ha influenzato tutto il mondo con migliaia di esposizioni e conferenze e ha creato innumerevoli futurismi diversi. E' stato compreso e acclamato in tutte le capitali europee. In Italia é stato denigrato e calunniato dai reazionari, preti, moralisti, pedanti e dai giornali conservatori. Il movimento futurista svolse prima un'azione prevalentemente artistica influenzando non di meno energicamente l'ambiente italiano con una propaganda di patriottismo rivoluzionario, anticlericale, antitriplicista, che preparava il nostro intervento contro l’Austria. Il futurismo italiano, profeta della nostra guerra, seminatore e allenatore di coraggio e d’orgoglio italiano, aprì 12 anni fa il suo primo comizio artistico col grido: W Asinari di Bernezzo! Abbasso l’Austria! Il futurismo italiano è l’anima della nuova generazione combattente e vittoriosa. Il movimento futurista artistico è separato dal movimento futurista politico. Infatti il movimento artistico futurista, avanguardia della sensibilità artistica italiana, è necessariamente sempre in anticipo sulla lenta sensibilità del popolo. Rimane perciò una avanguardia spesso incompresa e spesso osteggiata dalla maggioranza che non può intendere le sue scoperte stupefacenti, la brutalità delle sue espressioni polemiche e gli slanci temerari delle sue intuizioni. Il movimento politico futurista invece è l’interprete immediato dei bisogni urgenti della nuova Italia, scaturita dalla vittoria. Chi vuole spiegazioni si rivolga ai Futuristi, sempre felici di discutere e spiegare. F. T. MARINETTI SETTIMELLI MARIO CARLI