Noi Futuristi Italiani Agli Italiani, È la prima volta che vi rivolgiamo la nostra parola e lo facciamo nel primo anniversario dell'avvenimento che ha decisamente segnato la via che l'Italia, uscita dalla guerra, dovrà seguire in avvenire per il raggiungimento assoluto delle sue aspirazioni. Noi non rifacciamo storie. (Le storie sono sempre antipatiche). Ma noi non ricordiamo e non vogliamo ricordare se non per attingere dal ricordo nuova forza e nuove energie per le lotte avvenire, e dell'avventura di Fiume nulla vi diciamo se non che ancora una volta il sangue e lo spirito italiani e garibaldini trasfusi nelle vene e nell'anime dei nuovi eroi nazionali hanno una volta di più affermato la potenza indistruttibile dell'Italia sul mondo, ancora troppo vecchio malgrado cinque anni di lotte sanguinose. Fiume è ormai un motto e una bandiera. I nostri morti dalle zolle insanguinate dei luoghi ove la guerra passò dettano agli uomini che vengono innanzi nuove e più precise volontà. Queste volontà sono il retaggio che quelli che sono rimasti devono raccogliere. Queste volontà alle giovani generazioni, noi che primi abbiamo combattuto le battaglie ideali per la supremazia dell'ingegno italiano nell'arte e nel pensiero, noi arditi dell'arte, noi futuristi, oggi le gridiamo con tutto l'impeto della nostra giovinezza. Fiume Italiana rimane Italiana! Fiume Italiana rimarrà Italiana! Malgrado tutte le mene, tutti gli intrighi, tutti i compromessi, tutte le speculazioni, tutte le meditazioni, D'Annunzio emblema, simbolo, vessillo dell'idea nostra resta a Fiume e vigila. Indipendente o annessa. Repubblica o Regno, qualunque sia il futuro della città che freme e agonizza per troppo amore il suo avvenire è solamente e per sempre italiano. Italiani: A NOI! Contro e malgrado tutto: A NOI! PER FIUME ITALIANA Per D'Annunzio e per i legionari dell'Italia nuova EIA! EIA! ALALA'! Nelson Morpurgo, Natale Luri, Rodolfo Piha, Renato Servi, Saverio Critelli, Enrico Pirro, Pietro Luri, Rambaldo di Collalto. Futuristi Cairo, 12 settembre 1920