MANIFESTO FUTURISTA per le Rappresentazioni Classiche al Teatro Greco di Siracusa “Dico che i morti uccidono chi vive !” (Eschilo – Le Coefore – Ep. III) Senza rimorso, al Teatro Greco di Siracusa, una folla di passatisti siede per ore ed ore col culo a terra per sentire che Agamennone cornificò la moglie la quale altrettanto fece e, non contenta, levò di mezzo anche il marito; e si entusiasma quando Oreste grida a Pilade: “ Consigliami!... Che faccio?...” E di rimando Pilade: “ Giacché ci sei, ammazza la tua mamma!” – Quella seria massa d’infatuati merita il risveglio di una pedata o, meglio, l’odorante refrigerio di un pitale. Agamennone, Oreste, Clitennestra?... Ma chi son essi? Chi se ne frega più? Avvenimenti di cronaca mille volte più interessanti registra tutti i giorni la stampa, senza che alcun Eschilo nuovo sorga a romperci le scatole e senza che un qualsiasi consiglio comunale si occupi di commemorarli. NOI FUTURISTI, sicuri che la Sicilia abbia più intelligenza di quanto il passatista Romagnoli non ne metta nelle sue traduzioni e nelle salsicce dei suoi “drammi satireschi”, affermiamo che le rappresentazioni classiche di Siracusa sono il prodotto di mentalità arretrate nello spirito dell’Isola vulcanica, e che i consiglieri siracusani -funghi di muffa sopra un verde tronco – vengono meno alle più elementari regole d’igiene quando trasportano cose puzzolenti in una città che s’era fatta ammirare finora per la sua pulizia. A tutto il teatro greco, polvere ed ossario, noi contrapponiamo le Sintesi Futuriste e la famosa òpira dei pupi siciliana che è la ri-creazione più viva e più geniale degli avvenimenti e della vita del passato. Ogni creatore di Sintesi, ogni don Giuvanni d’òpira possiede tanto genio quanto a mala pena possono metterne insieme tutti 18715 Romagnoli di questa terra. Convincetevi che il mondo non si regge più con la morale, con le esigenze di 2000 anni fa; ha un ritmo e degli ideali che superano la vita antica di quanto un’officina supera il porcile. Perciò noi vi diciamo: EVOLVETEVI E MARCIATE! Perciò invitiamo il popolo di Sicilia, d’Italia e del Mondo ad essere cosciente, a disertare le gradinate del Teatro Siracusano, a lasciare che l’erba cresca come utile pascolo alle pecore, tra i ruderi. Gli intelligenti si strafottano dell’antica Grecia, e – pisciando in folla sul teatro parato a festa per le Coefore di Eschilo – urlino con noi al professor Romagnoli: Abbasso l’Arte Greca! – Viva l’Arte Popolare Siciliana! Gloria al Genio Creatore Italiano d’oggi e di domani! 16 aprile 1921 PER I FUTURISTI SICILIANI Jannelli, Nicastro, Vann’Antò, Carrozza, Raciti