Svegliatevi, Studenti d'Italia! MANIFESTO FUTURISTA Due cose fanno dei giovani che studiano una schiera di ipocriti o di quantità negative: gli studi classici ed i professori. Tre cose sole si possono contrapporre a queste per poter formare degli uomini degni dell'Italia ingigantita da Vittorio Veneto: l'educazione fisica intensificata, il lavoro manuale e la massima libertà spirituale. È necessario che il giovane, passando nel corso dei suoi studi attraverso l'opera dei vecchi, possa avvicinarla e studiarla per scegliere tra tutto quanto vi può trovare di utile, protetto da concetti tali che difendano il suo animo da eventuali crisi nostalgiche: e per questo occorre distruggere la scuola classica, esaltazione dei vizi degli antenati, esautorando il pedagogo che sente il bisogno di illuminare la sua lucida zucca coll'aureola della gloria altrui. Contro queste insidie, noi che studiamo il lavoro perché sentiamo nell'ora la necessità di valori vivi tendenti all'avvenire, e non di esseri assorti nell'adorazione del passato, noi, vergini da contatti con qualunque cattedra, dobbiamo levarci, e quelli stessi che sono serrati sotto il giogo del classicismo e del pedagoghismo, per la strada luminosa che additiamo, correranno con noi verso la VITA. Giovani che nei teatri e nelle esposizioni avete difesa ed esaltata l'italianissima genialità futurista, e che nelle piazze avete scagliata la vostra sete di libertà contro tutte le reazioni, ancora una volta: A noi! Marciare, non marcire! Giovani che non avete voluto comprenderci, che ci avete osteggiati e combattuti nelle nostre manifestazioni artistiche, svegliatevi ed ascoltateci. Al grido dei Poeti, dei Pittori, degli Scultori e dei Musicisti che chiedono la distruzione di ogni confine nel campo dell'arte, si unisca oggi altissimo il nostro grido di Studenti, di Giovani, ma sopratutto di Italiani. L'Italia di domani, che è tutta per noi, che è tutto per noi, deve essere giovane, dinamica, ardita. In una parola: FUTURISTA. Deve essere libera dall'asservimento agli stranieri per quanto lo è necessario, non solo, ma in grado di fornire gli altri, di invadere dei suoi prodotti tutti i mercati del mondo. Deve essere formata da una democrazia libera e sana, capace di ogni sforzo: scatenare una guerra per il rispetto dei minimi diritti all'estero, improvvisare una rivoluzione se l'igiene nazionale lo richieda. Giovani, a noi, a noi soli il diritto di scegliere la via di preparazione che ci faccia degni del nostro grande avvenire, del nostro sacro diritto, del nostro sublime dovere. Il rachitico punto d vista di gente che ha avuto un'educazione troppo buonsensata non ci deve neppure sfiorare. A noi occorrono: 1. ― Uomini robusti, perché un corpo sano avrò sempre un cervello giovane. 2. ― Uomini esperti e colti che, nel corso dei loro studi, non abbiano involontariamente subito le opinioni di persone spesso scarse di valore cerebrale. 3. ― Uomini che conoscano un lavoro manuale abbastanza per poter sopperire ai loro bisogni materiali. Fu il canto di una macchina che c'ispirò; fu l'urlo di un blocco di ferro all'inevitabile dilaniare dell'utensile d'acciaio, nella vasta officina: policromia di vita-rumore, fontana di genialità. Qualche cosa bolliva in noi da tanto tempo: e il troc-troc cadenzato della trasmissione ci sciolse le idee, il friggere incessante del lubrificante le ordinò, e le nostre macchine frementi nel loro sforzo continuo di distruzione creazione, gridarono con noi le parole vive ai compagni di scuola. Compagni d'Italia! Prepariamoci un programma scolastico agile e pratico, che risponda alle nostre esigenze secondo i seguenti CONCETTI FONDAMENTALI. 1. ― Istituzione di un corso unico di studi, di carattere tale da preparare uomini pronti alla vita, e al quale si possono far seguire corsi specializzati per le varie scienze. 2. ― Riduzione degli studi classici ad un corso complementare o parallelo, assolutamente facoltativo. 3. ― Abolizione del'insegnante, nell'interesse della libertà cerebrale dello studioso. 4. ― Esaltazione dell'Educazione fisica, fattore principale dell'educazione cerebrale dell'uomo. Roberto Clerici Michele Leskovich Pietro Albrighi studenti futuristi MILANO, Maggio 1921. Direzione del Movimento Futurista