Il progetto La lingua della storia dell’arte nel XX secolo: Manifesti futuristi propone lo studio lessicografico di una scelta di
manifesti del Futurismo, considerati strumento privilegiato e imprescindibile per l’osservazione della lingua delle arti
del Novecento italiano. L’edizione di riferimento, sulla base della quale è stata operata la selezione, è la seguente:
Manifesti proclami, interventi e documenti teorici del futurismo, 1909-1944, a cura di Luciano Caruso, Firenze, Spes, 1990.
La selezione ha privilegiato i testi che potevano rientrare a pieno titolo nella definizione di “manifesto” inteso come genere letterario.
Con tale prospettiva di ricerca il progetto si inserisce in un percorso più ampio di analisi linguistica di testi storico-artistici
promosso dall’Accademia della Crusca e dalla Fondazione Memofonte.
Lo studio della lingua dei manifesti del Futurismo fa seguito, infatti, alla ricerca lessicografica e alla creazione di due
importanti banche dati, la prima dedicata ai trattati d'arte del Cinquecento e alle scritture 'private'
(taccuini, appunti di lavoro...) di Lanzi, Cavalcaselle e Venturi per il periodo cronologico compreso tra la seconda metà del Settecento
e il primo Novecento, la seconda centrata invece su una selezione di scritti di Roberto Longhi (principalmente gli scritti giovanili
e quelli degli anni Trenta del Novecento) ritenuti rappresentativi e significativi per lo studio della lingua della critica d’arte del Novecento.
Anche per questa nuova banca dati, come per le precedenti, è stato fondamentale il sostegno dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.
Attraverso un corpus di testi scelti, il progetto offre una serie di strumenti finalizzati
all’approfondimento dell’aspetto lessicale della lingua storico-artistica del Novecento.
In particolare, sul modello dei precedenti progetti, è stata creata una sezione “Ricerche”, nella quale,
accanto alle funzioni di “Ricerca libera” e di “Ricerca avanzata”, si propongono tre tipi di ricerche guidate: un “Lemmario” puro,
un “Lessico futurista” (che contiene una selezione di lemmi e polirematiche strutturata utilizzando come criteri sia quello lessicale
sia quello semantico-concettuale) e una parte dedicata alle “Keywords” individuate per i singoli manifesti futuristi analizzati.
Tali strumenti vengono offerti come guida allo studio del linguaggio specifico dei manifesti del Futurismo.
La sezione “Sala di lettura” offre invece agli studiosi la possibilità di visualizzare la schedatura di ogni manifesto selezionato,
contenente le informazioni catalografiche, e l’intero testo in formato pdf, che può essere acquisito liberamente.
Il portale online, risultato finale del progetto, ha come obiettivo anche la possibilità di comparazione con i lemmari costituiti nei progetti precedenti dedicati alla lingua artistica cinquecentesca e alla prosa storico-artistica fra Settecento e Ottocento, in modo da verificare da un lato la persistenza di un lessico tradizionale e dall’altro le innovazioni terminologiche del Novecento nel settore della storia dell’arte, che ha importanti ricadute sui registri medio-alti della lingua standard. Il portale, inoltre, ha la massima flessibilità, per integrarsi con altre banche dati e consentire la più ampia fruibilità e interrogabilità da parte di studiosi e utenti in generale.