Filippo Tommaso Marinetti (1913)

IL TEATRO DI VARIETÀ

meno umoristico
3
introdurre la sorpresa e la necessità d' agire fra gli spettatori

Balla, Giacomo (1918)

MANIFESTO DEL COLORE

è una pittura a scoppio una pittura a sorpresa
7° pittura dinamica simultaneità delle forze

Filippo Tommaso Marinetti (1919)

ALFABETO A SORPRESA

alfabeto a sorpresa
francesco cangiullo correndo nelle immense libertà e

Filippo Tommaso Marinetti (1919)

ALFABETO A SORPRESA

e possibilità parolibere ha creato l' alfabeto a sorpresa fusione della massima culminante divinazione verbale-letteraria e della

Filippo Tommaso Marinetti (1919)

ALFABETO A SORPRESA

massima culminante divinazione pittorica
l' alfabeto a sorpresa è una creazione assolutamente originale e spontanea

Filippo Tommaso Marinetti (1920)

AL DI LA' DEL COMUNISMO

uomini gareggeranno in ispirazione lirica originalità eleganza musicale sorpresa giocondità elasticità spirituale
non avremo il paradiso

Filippo Tommaso Marinetti (1924)

DOPO IL TEATRO SINTETICO E IL TEATRO A SORPRESA, NOI INVENTIAMO IL TEATRO ANTIPSICOLOGICO ASTRATTO, DI PURI ELEMENTI E IL TEATRO TATTILE

dopo il teatro sintetico e il teatro a sorpresa noi inventiamo il teatro antipsicologico astratto di puri

Filippo Tommaso Marinetti (1924)

DOPO IL TEATRO SINTETICO E IL TEATRO A SORPRESA, NOI INVENTIAMO IL TEATRO ANTIPSICOLOGICO ASTRATTO, DI PURI ELEMENTI E IL TEATRO TATTILE

ecc
il teatro futurista sintetico e della sorpresa rappresentato e pubblicato in tutte le lingue commentato

Filippo Tommaso Marinetti (1924)

DOPO IL TEATRO SINTETICO E IL TEATRO A SORPRESA, NOI INVENTIAMO IL TEATRO ANTIPSICOLOGICO ASTRATTO, DI PURI ELEMENTI E IL TEATRO TATTILE

per noi elemento essenziale dell' arte è la sorpresa l' opera d arte è autonoma assomiglia soltanto a

Filippo Tommaso Marinetti (1924)

DOPO IL TEATRO SINTETICO E IL TEATRO A SORPRESA, NOI INVENTIAMO IL TEATRO ANTIPSICOLOGICO ASTRATTO, DI PURI ELEMENTI E IL TEATRO TATTILE

che suscitò hanno distrutto oggi questo valore di sorpresa
ciò dimostra come il culto delle opere passate