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- noi canteremo le grandi folle agitate dal lavoro dal piacere o dalla sommossa canteremo le maree multicolori e polifoniche delle rivoluzioni nelle capitali moderne canteremo il vibrante fervore notturno degli arsenali e dei cantieri incendiati da violente lune elettriche le stazioni ingorde divoratrici di serpi che fumano le officine appese alle nuvole pei contorti fili dei loro fumi i ponti simili a ginnasti giganti che scavalcano i fiumi balenanti al sole con un luccichio di coltelli i piroscafi avventurosi che fiutano l' orizzonte le locomotive dall' ampio petto che scalpitano sulle rotaie come enormi cavalli d' acciaio imbrigliati di tubi e il volo scivolante degli aeroplani la cui elica garrisce al vento come una bandiera e sembra applaudire come una folla entusiasta
è dall' italia che noi lanciamo pel mondo questo nostro manifesto di violenza travolgente e incendiaria col quale fondiamo oggi il futurismo perché vogliamo liberare questo paese dalla sua fetida cancrena di professori d' archeologhi di ciceroni e d' antiquarii
già per troppo tempo l' italia è stata un mercato di rigattieri
noi vogliamo liberarla dagl innumerevoli musei che la coprono tutta di cimiteri innumerevoli
musei cimiteri
identici veramente per la sinistra promiscuità ...
Marinetti, Filippo Tommaso (1909)
FONDAZIONE E MANIFESTO DEL FUTURISMO - vedi testo