... belve sbuffanti per palparne amorosamente i torridi petti
io mi stesi sulla mia macchina come un cadavere nella bara ma subito risuscitai sotto il volante lama di ghigliottina che minacciava il mio stomaco
la furente scopa della pazzia ci strappò a noi stessi e ci cacciò attraverso le vie scoscese e profonde come letti di torrenti
qua e là una lampada malata dietro i vetri d' una finestra c' insegnava a disprezzare la fallace matematica dei nostri occhi perituri
io gridai - il fiuto il fiuto solo basta alle belve
-
e noi come giovani leoni inseguivamo la morte dal pelame nero maculato di pallide croci che correva via pel vasto cielo violaceo vivo e palpitante
eppure non avevamo un' amante ideale che ergesse fino alle nuvole la sua sublime figura né una regina crudele a cui offrire le nostre salme contorte a guisa di anelli bisantini
nulla per voler morire se non il desiderio di liberarci finalmente dal nostro coraggio troppo pesante
e noi correvamo schiacciando su le soglie delle case i cani da guardia che si arrotondavano sotto i nostri pneumatici scottanti come solini sotto il ferro da stirare
...
Marinetti, Filippo Tommaso (1909)
FONDAZIONE E MANIFESTO DEL FUTURISMO - vedi testo