... un' acqua fangosa
bel fossato d' officina
io gustai avidamente la tua melma fortificante che mi ricordò la santa mammella nera della mia nutrice sudanese
quando mi sollevai - cencio sozzo e puzzolente - di sotto la macchina capovolta io mi sentii attraversare il cuore deliziosamente dal ferro arroventato della gioia
una folla di pescatori armati di lenza e di naturalisti podagrosi tumultuava già intorno al prodigio
con cura paziente e meticolosa quella gente dispose alte armature ed enormi reti di ferro per pescare il mio automobile simile ad un gran pescecane arenato
la macchina emerse lentamente dal fosso abbandonando nel fondo come squame la sua pesante carrozzeria di buon senso e le sue morbide imbottiture di comodità
credevano che fosse morto il mio bel pescecane ma una mia carezza bastò a rianimarlo ed eccolo risuscitato eccolo in corsa di nuovo sulle sue pinne possenti
allora col volto coperto della buona melma delle officine - impasto di scorie metalliche di sudori inutili di fuliggini celesti - noi contusi e fasciate le braccia ma impavidi dettammo le nostre prime volontà a tutti gli uomini vivi della terra
manifesto del futurismo
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Marinetti, Filippo Tommaso (1909)
FONDAZIONE E MANIFESTO DEL FUTURISMO - vedi testo