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per la persistenza dell' immagine nella retina le cose in movimento si moltiplicano si deformano susseguendosi come vibrazioni nello spazio che percorrono
così un cavallo in corsa non ha quattro gambe ne ha venti e i loro movimenti sono triangolari
tutto in arte è convenzione e le verità di ieri sono oggi per noi pure menzogne
affermiamo ancora una volta che il ritratto per essere un' opera d arte non può né deve assomigliare al suo modello e che il pittore ha in sé i paesaggi che vuol produrre
per dipingere una figura non bisogna farla bisogna farne l' atmosfera
lo spazio non esiste più una strada bagnata dalla pioggia e illuminata da globi elettrici s' inabissa fino al centro della terra
il sole dista da noi migliaia di chilometri ma la casa che ci sta davanti non ci appare forse incastonata nel disco solare
chi può credere ancora all' opacità dei corpi mentre la nostra acuita e moltiplicata sensibilità ci fa intuire le oscure manifestazioni dei fenomeni medianici
perché si deve continuare a creare senza tener conto della nostra potenza visiva che può dare risultati analoghi a quelli dei raggi x
innumerevoli sono gli esempi ...
Umberto Boccioni; Carlo Dalmazzo Carrà; Luigi Russolo; Gino Severini; Giacomo Balla (1910)
LA PITTURA FUTURISTA - vedi testo