Contesto

... tutte nella storia per la divinità che vi impera la macchina
pulegge volani bulloni ciminiere acciaio lucido grasso odorante profumo di ozono delle centrali elettriche ansare delle locomotive urlare delle sirene ruote dentate pignoni
senso meccanico netto deciso che ci attrae irresistibilmente
gli ingranaggi purificano i nostri occhi dalla nebbia dell' indeterminato
tutto è tagliente aristocratico distinto
sentiamo meccanicamente
ci sentiamo costruiti in acciaio
anche noi macchine anche noi
meccanizzati
bellezza nuovissima degli autocarri veloci che corrono con un vasto premolare sconquassato ma sicuro è travolgente
infinite gioie che danno agli occhi le architetture fantastiche delle gru gli acciai freddi lucenti e i palpitanti caratteri solidi voluminosi e fugaci degli avvisi luminosi
ecco le nostre nuove necessità spirituali e i principi della nostra nuova estetica
la vecchia estetica si nutriva di leggende miti e storie prodotti mediocri di collettività cieche e schiave
l' estetica futurista si nutre dei più potenti e complessi prodotti del genio umano
la macchina non è forse oggi il simbolo più esuberante della misteriosa forza creatrice umana
dalla macchina e nella macchina si svolge oggi tutto il dramma umano
noi futuristi imponiamo alla macchina di strapparsi alla sua funzione pratica ...

contenuto in:

Enrico Prampolini; Ivo Pannaggi; Vinicio Paladini (1923)

L'ARTE MECCANICA. - vedi testo