Contesto

... tagliente aristocratico distinto
sentiamo meccanicamente
ci sentiamo costruiti in acciaio
anche noi macchine anche noi
meccanizzati
bellezza nuovissima degli autocarri veloci che corrono con un vasto premolare sconquassato ma sicuro è travolgente
infinite gioie che danno agli occhi le architetture fantastiche delle gru gli acciai freddi lucenti e i palpitanti caratteri solidi voluminosi e fugaci degli avvisi luminosi
ecco le nostre nuove necessità spirituali e i principi della nostra nuova estetica
la vecchia estetica si nutriva di leggende miti e storie prodotti mediocri di collettività cieche e schiave
l' estetica futurista si nutre dei più potenti e complessi prodotti del genio umano
la macchina non è forse oggi il simbolo più esuberante della misteriosa forza creatrice umana
dalla macchina e nella macchina si svolge oggi tutto il dramma umano
noi futuristi imponiamo alla macchina di strapparsi alla sua funzione pratica assurgere nella vita spirituale e disinteressata dell' arte e diventare un' altissima e feconda ispiratrice
l' artista che non vuol perire nell' impreciso o nel plagio deve prestar fede soltanto la propria vita e all' atmosfera in cui respira
le belle macchine ci hanno circondati si sono chinate su di noi amorevolmente e noi ...

contenuto in:

Enrico Prampolini; Ivo Pannaggi; Vinicio Paladini (1923)

L'ARTE MECCANICA. - vedi testo