Contesto

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ringiovanire ogni sensazione di quella tipica verginità provvisoria artificiale appena caduta dal cielo che caratterizza gli alberi e le case visti in volo
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se l’ aeropoeta canta i 3.000 metri dare la sua illusione di essere fermo nell' aria
se l' aeropoeta canta i 300 metri inscatolare invece le immagini l’ una nell’ altra dando così la successione di panorami che si partoriscono l’ un l’ altro allo infinito
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far vibrare incessantemente la possibilità di un capriccio anarchico e micidiale dei materiali che compongono l’ apparecchio delle temperature e dei venti
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moltiplicare dovunque la magia teatrale della sorpresa
occorrevano degli aeropoeti e soltanto degli aeropoeti per verbalizzare e glorificare il trionfo attuale della aviazione considerato come orgoglio umano immensificato da tutto le velocità
le aeropoesie trovano nella radio il loro veicolo naturale
se invece vengono fissate sulla carta subito questa si muta in una volante e bene aerata pagina di cielo con purissime sintesi sospese e viaggianti a guisa di nuvole
f t marinetti
futurismo a
i n 4 roma 2 ottobre 1932 dd19321002 2 ottobre 1932 ...

contenuto in:

Filippo Tommaso Marinetti (1932)

L'AEROPOESIA. - vedi testo