Contesto

... il nostro orizzonte irto di fuggiaschi
erano le orde di podagra e di paralisi che noi rovesciammo nell' indostan
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accanito inseguimento
ecco scavalcato il gange
finalmente il soffio impetuoso dei nostri petti fugò davanti a noi le nuvole striscianti dagli avvolgimenti ostili e noi scorgemmo all' orizzonte i sussulti verdastri dell' oceano indiano a cui il sole metteva una fantastica museruola d' oro
sdraiato nei golfi di oman e del bengala esso preparava perfidamente l' invasione delle terre
all' estremitĂ  del promontorio di cormorin orlato di una poltiglia di ossami biancastri ecco l' asino colossale e scarno la cui groppa di cartapecora grigiastra fu incavata dal peso delizioso della luna ecco l' asino dotto dal membro prolisso rammendato di scritture che raglia da tempo immemorabile il suo rancore asmatico contro le brume dell' orizzonte dove tre grandi vascelli s' avanzano immobili con le loro velature simili a colonne vertebrali radiografate
subito l' immensa mandra delle belve cavalcate dai pazzi protese sui flutti musi innumerevoli sotto il turbinio delle criniere che chiamavano l' oceano alla riscossa
e l' oceano rispose all' appello inarcando un dorso enorme e squassando i promontori prima ...

contenuto in:

Marinetti, Filippo Tommaso (1911)

UCCIDIAMO IL CHIARO DI LUNA! - vedi testo