Contesto

... oceano poté sollevare la propria massa e sormontò la linea angolosa delle rive
allora la formidabile invasione cominciò
noi marciavamo nell' ampio accerchiamento delle onde scalpitanti grandi globi di schiuma bianca che rotolavano e crollavano docciando le schiene dei leoni
questi allineati in semicerchio intorno a noi prolungavamo da ogni parte le zanne la bava sibilante e gli urli delle acque
talvolta dall' alto delle colline guardavamo l' oceano gonfiare progressivamente il suo profilo mostruoso come un' immensa balena che si spingesse innanzi su un milione di pinne
e fummo noi che lo guidammo così fino alla catena dell' imalaia aprendo come un ventaglio il formicolio delle orde in fuga che volevamo schiacciare contro i fianchi del gorisankar
- affrettiamoci fratelli miei
volete dunque che le belve ci sorpassino
noi dobbiamo rimanere in prima fila malgrado i nostri lenti passi che pompano i succhi della terra
al diavolo queste mani vischiose e questi piedi che trascinano radici
oh
noi non siamo che poveri alberi vagabondi
vogliamo delle ali
facciamoci dunque degli aeroplani
- saranno azzurri
- gridarono i pazzi - azzurri per sottrarci meglio agli sguardi ...

contenuto in:

Marinetti, Filippo Tommaso (1911)

UCCIDIAMO IL CHIARO DI LUNA! - vedi testo