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non ancora
dovremo pur scaldarci nell' inverno prossimo per ora ci accontentiamo di far saltare in aria tutte le tradizioni come ponti fradici
la guerra
ebbene sì essa è la nostra unica speranza la nostra ragione di vivere la nostra sola volontà
sì la guerra
contro di voi che morite troppo lentamente e contro tutti i morti che ingombrano le nostre strade
sì i nostri nervi esigono la guerra e disprezzano la donna poichè noi temiamo che braccia supplici s' intreccino alle nostre ginocchia la mattina della partenza
che mai pretendono le donne i sedentari gl invalidi gli ammalati e tutti i consiglieri prudenti
alla loro vita vacillante rotta da lugubri agonie da sonni tremebondi e da incubi grevi noi preferiamo la morte violenta e la glorifichiamo come la sola che sia degna dell' uomo animale da preda
vogliamo che i nostri figliuoli seguano allegramente il loro capriccio avversino brutalmente i vecchi e sbeffeggino tutto ciò che è consacrato dal tempo
questo v' indigna
mi fischiate
alzate la voce
non ho udita l' ingiuria
più forte
che cosa
ambiziosi
certamente
siamo degli ...
Marinetti, Filippo Tommaso (1911)
UCCIDIAMO IL CHIARO DI LUNA! - vedi testo