Contesto

... lunghi vermi sporchi dei colaticci delle piogge invernali in basso dalle profonde scalfitture orizzontali prodotte dai mozzi delle ruote dei carri o dalle stanghe sfregate contro l’ intonaco
uno zoccolo di inzaccheratura grigia e ruvida andava da un capo all’ altro della parete regolare ed uniforme
del fienile si scorgeva solo lo spiovente del tetto di un rosso violento di nuvola al tramonto perchè la visuale era completamente sbarrata dal pagliaio collocato attraverso l’ entrata
parallelamente alla strada
il terreno era molto basso e durante i periodi piovosi andava soggetto a vasti allagamenti che luccicavano di lontano dandogli l’ apparenza di un acquitrino alberato
non ricordo di aver mai visto là dentro contadini al lavoro ricordo solo di aver udito venire di laggiù voci assonnate di galline e di aver scorto tra l’ erba lunghe orecchie assorte candide o color tabacco di conigli che invadevano e brucavano i raccolti con la massima libertà
passando da quelle parti mi rompevo il braccio per tenere al guinzaglio il mio cane da caccia che avrebbe voluto balzar dentro quei trifoglieti ronzanti a sfar strage delle insipide brutte bestie e a venirmele a mollare sui piedi sventrate e sanguinanti ...

contenuto in:

Govoni, Corrado (1941)

LA POESIA DELLA AGRICOLTURA INTENSIVA – MANIFESTO/RACCONTO - vedi testo