... sulla ghiaia del cortile
il letame a caricarlo coi forconi non avrebbe fatto più rumore di palate di argilla
si sarebbe sentito solo il soffiare affannoso dei buoi da timone quando fosse venuto il momento di smuovere i carri appesantiti di tutto quel marmo nero ma i contadini non se ne sarebbero allarmati avrebbero creduto di aver dimenticata aperta la porta della stalla
non gliene avrei lasciato una sola pipata
il grassone venendo in visita dalla città sarebbe rimasto istupidito davanti alla piazza pulita del letamaio
chiesto ai contadini con un cenno del capo dove quel tesoro nero era andato a finire i contadini senza scomporsi gli avrebbero risposto mah
si vede che di notte son venuti gli angeli e l’ hanno portato via nascondendolo nei terreni magri per far nascere
delle spighe più pesanti delle trecce delle contadine del granoturco con delle pannocchie come dei bambini da mammella e dei caneponi grossi e lunghi come pioppelle di un anno
egli correva sfangando nei campi in cerca del letame trafugato
aveva un bel cercare
l’ aratro l’ aveva già profondamente rivoltato e impastato con la terra che se lo stava golosamente ...
Govoni, Corrado (1941)
LA POESIA DELLA AGRICOLTURA INTENSIVA – MANIFESTO/RACCONTO - vedi testo