Contesto

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egli correva sfangando nei campi in cerca del letame trafugato
aveva un bel cercare
l’ aratro l’ aveva già profondamente rivoltato e impastato con la terra che se lo stava golosamente ciccando con qualche rigagnolo nero qua e là per i labbroni dei solchi come quei galloni neri di deliziosa liquerizia che i ragazzi si lasciano scolare dagli angoli della bocca sulla camicia di bucato indossata per andare alla sagra
sono ormai vecchio e inesorabilmente succhiato dalla poesia
ma basta ch’ io rivolga un momento il pensiero alla sfortunata esperienza di agricoltore della mia lontana giovinezza perchè veda subito ondeggiarmi davanti agli occhi incantati il dolce fumino sfumato di rosa del miracoloso letamaio
col letamaio rivedo la riva nuda del fosso piena di pioppine esili e fruscianti che rassomigliavano ad una fila di ragazze senza mammelle e senza fianchi tutte fremiti e fruscii di vestiti di foglie e di capelli
ma non soltanto il letamaio agognato e il fosso disputato
rivedo anche e sopra tutto la scena del drammatico annegamento della bambina dei contadini della truzzara e provo un violento rimescolìo del sangue come quel giorno funesto
e non importa ch’ io ...

contenuto in:

Govoni, Corrado (1941)

LA POESIA DELLA AGRICOLTURA INTENSIVA – MANIFESTO/RACCONTO - vedi testo