... degli spini l’ avrebbe tenuta lontana da ogni pericolo
qui era un’ altra cosa
il fascino maligno dell’ acqua aveva avuto facilmente ragione dell’ inesperienza e dell’ innocenza della candida bambina
guarda dunque come brillo di gemme di bollicine
non vedi quanti coralli neri di girini quante scatole magiche di rane verdi e pezzate
perchè non vieni qui sotto a giuocare con me
la bambina si era lasciata trascinare e ingannare dall’ acqua limpida e perfida
la povera mamma corse come una pazza fino al fosso senza aprir bocca
si buttò a terra sulla proda e bastò che si sporgesse e allungasse il braccio tremante per pescare la sua misera creaturina
quando si alzò con la piccola annegata in braccio apparì subito inzuppata dal collo ai piedi come se si fosse stretta al petto una sorgente
incamminandosi lentamente verso casa cacciò un lungo interminabile ululato di belva ferita a morte
e fu come se un’ orrenda massa di dolore avesse fatto improvvisamente irruzione dalla terra o si fosse abbattuta dal cielo di cui lei fosse l’ oggetto designato e la miserabile vittima come un albero aggredito e squassato dalla furia ...
Govoni, Corrado (1941)
LA POESIA DELLA AGRICOLTURA INTENSIVA – MANIFESTO/RACCONTO - vedi testo