... il lavoro procedeva spedito e regolare
le cose però si complicavano quando si arrivava al braccio di fosso che separava a nord le mie terre dal fondo di un agricoltore che facendo l’ avvocato viveva la più parte dell’ anno in città
non era possibile fare intendere a costui la ragione
egli non voleva assolutamente saperne di nettare il suo fosso
che io sbrattassi e scavassi la mia metà parallelamente alla sua anche due volte all’ anno ma la sua era deciso che doveva restare così sterpaglia infetta e stagno abitato da rettili per l’ eternità perchè così gli piaceva
non gli importava nemmeno che l’ acqua marcia traboccasse e invadesse il campo compromettendogli il raccolto
siccome il lavoro compiuto solo dalla mia parte sarebbe stato un non senso per non darmi vinto davanti a quella ostinazione ed irragionevolezza lo assediai talmente di richieste e di pressioni che riuscii a strappargli il consenso che io avrei pulito metà fosso dalla parte mia e dalla parte sua e che l’ altra metà sarebbe rimasta vergine con la sua acqua marcia tappata da un piccolo argine e il suo ginepraio di malepiante ispide e velenose
ma ...
Govoni, Corrado (1941)
LA POESIA DELLA AGRICOLTURA INTENSIVA – MANIFESTO/RACCONTO - vedi testo