... quanto fossi passato infinite volte davanti al suo ingresso percorrendo la strada di campagna che conduce al paese pur con quell inconfessato desiderio avevo sentito che qualche cosa una specie di malefico influsso mi spingeva sempre via da quel luogo su cui pareva pesare l’ aria maledetta e ripugnante che hanno tutti i luoghi che nascondono la storia di qualche delitto mostruoso o di qualche terribile nefantezza umana
non potevo mai fare a meno passando di dare un' occhiata torbida ai fabbricati casa e fienile senza per altro riuscir mai ad afferrarne il preciso disegno
tutto mi ondeggiava davanti allo sguardo con l’ instabilità l’ incompiutezza e l’ incoerenza delle cose dei sogni
sembrava in realtà che quel gruppo di fabbricati facesse di tutto per nascondersi e sottrarsi all’ ispezione e alla curiosità del passante
la casa colonica non vi presentava che di sghembo il fianco bianco abbagliante di calce in alto verso il tetto rigato dai lunghi vermi sporchi dei colaticci delle piogge invernali in basso dalle profonde scalfitture orizzontali prodotte dai mozzi delle ruote dei carri o dalle stanghe sfregate contro l’ intonaco
uno zoccolo di inzaccheratura grigia e ruvida andava da un capo ...
Govoni, Corrado (1941)
LA POESIA DELLA AGRICOLTURA INTENSIVA – MANIFESTO/RACCONTO - vedi testo