... senza per altro riuscir mai ad afferrarne il preciso disegno
tutto mi ondeggiava davanti allo sguardo con l’ instabilità l’ incompiutezza e l’ incoerenza delle cose dei sogni
sembrava in realtà che quel gruppo di fabbricati facesse di tutto per nascondersi e sottrarsi all’ ispezione e alla curiosità del passante
la casa colonica non vi presentava che di sghembo il fianco bianco abbagliante di calce in alto verso il tetto rigato dai lunghi vermi sporchi dei colaticci delle piogge invernali in basso dalle profonde scalfitture orizzontali prodotte dai mozzi delle ruote dei carri o dalle stanghe sfregate contro l’ intonaco
uno zoccolo di inzaccheratura grigia e ruvida andava da un capo all’ altro della parete regolare ed uniforme
del fienile si scorgeva solo lo spiovente del tetto di un rosso violento di nuvola al tramonto perchè la visuale era completamente sbarrata dal pagliaio collocato attraverso l’ entrata
parallelamente alla strada
il terreno era molto basso e durante i periodi piovosi andava soggetto a vasti allagamenti che luccicavano di lontano dandogli l’ apparenza di un acquitrino alberato
non ricordo di aver mai visto là dentro contadini al lavoro ricordo solo di aver udito venire ...
Govoni, Corrado (1941)
LA POESIA DELLA AGRICOLTURA INTENSIVA – MANIFESTO/RACCONTO - vedi testo