Contesto

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secoli di tradizione hanno ridotto la poesia ad un corteo di parole strascicanti sulle stampelle dei significati ortopedici e troppe consuetudini hanno tormentato i poeti entro le fosse del periodo e li hanno imbottigliati con l’ obbligatorietà della cronaca psicologica e il peso della retorica
finalmente abbiamo ridato alla parola il suo spazio musicale puro
le parole in libertà e l’ aeropoesia hanno raggiunto alte quote ma la sete di novità e originalità è inesauribile
ora con un’ acrobazia paradossale bisogna riportarsi alle origini e ascoltare nell’ urlo del nuovo uomo primitivo la prima voce del poeta delle macchine
come il pittore inventa i toni cromatici così il poeta crea e modula le proprie parole e nel creare le sinfonie vocali se ne vale di esse come un compositore
il naturale progresso e lo sviluppo linguistico della civiltà come il notevole contributo di suoni-rumori datoci dalle macchine e dalla tecnica nei tempi più recenti ci hanno portati a questo punto
l’ uomo primitivo nel lanciare le prime grida creò istintivamente dei suoni che erano in diretto rapporto col fenomeno al quale si riferivano
l’ espressione fonetica della parola nasceva dalla natura vento tuono dolore risa ...

contenuto in:

Marinetti, Filippo Tommaso; Crali, Tullio (1944)

MANIFESTO DELLE PAROLE MUSICALI FUTURISTE – ALFABETO IN LIBERTA’ - vedi testo