... di lanciarle fuori coi fiati da noi inventati ed abbiamo le parole in libertà
inoltre la nostra ebrietà lirica deve liberamente deformare riplasmare le parole tagliandole allungandone rinforzandone il centro o le estremità aumentando o diminuendo il numero delle vocali e delle consonanti
avremo così la nuova ortografia che io chiamo libera espressiva
questa deformazione istintiva delle parole corrisponde alla nostra tendenza naturale verso l' onomatopea
poco importa se la parola deformata diventa equivoca
essa si sposerà cogli accordi onomatopeici o riassunti di rumori e ci permetterà di giungere presto all' accordo onomatopeico psichico espressione sonora ma astratta di una emozione o di un pensiero puro
mi si obbietta che le mie parole in libertà la mia immaginazione senza fili esigono declamatori speciali sotto pena di non essere comprese
benché la comprensione dei molti non mi preoccupi risponderò che i declamatori futuristi vanno moltiplicandosi e che d' altronde qualsiasi ammirato poema tradizionale esige per esser gustato un declamatore speciale
milano 11 maggio 1913
f.t. ft marinetti
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Marinetti, Filippo Tommaso (1913)
L'IMMAGINAZIONE SENZA FILI E LE PAROLE IN LIBERTA' - vedi testo