Contesto

... del gran binario futurista
ci coricammo tutti fasciati dall’ immensa follia della via lattea all’ ombra del palazzo dei vivi e subito tacque il fracasso dei grandi martelli quadrati dello spazio e del tempo
ma paolo buzzi non poteva dormire poiché il suo corpo spossato sussultava ad ogni istante alle punture delle stelle velenose che ci assalivano da ogni parte
fratello
mormorò scaccia lontano da me codeste api che ronzano sulla rosa porporina della mia volontà
poi si riaddormentò nell’ ombra visionaria del palazzo ricolmo di fantasia da cui saliva la melopea cullante ed ampia della eterna gioia
enrico cavacchioli sonnecchiava e sognava ad alta voce
io sento ringiovanire il mio corpo ventenne
io ritorno d’ un passo sempre più infantile verso la mia culla
presto rientrerò nel ventre di mia madre
tutto dunque mi è lecito
voglio preziosi gingilli da rompere
città da schiacciare formicai umani da sconvolgere
voglio addomesticare i venti e tenerli a guinzaglio
voglio una muta di venti fluidi levrieri per dar la caccia ai cirri flosci e barbuti
la respirazione dei miei fratelli dormenti fingeva il sonno di un mare possente ...

contenuto in:

Marinetti, Filippo Tommaso (1909)

PROCLAMA FUTURISTA - vedi testo