Contesto

... corpo ventenne
io ritorno d’ un passo sempre più infantile verso la mia culla
presto rientrerò nel ventre di mia madre
tutto dunque mi è lecito
voglio preziosi gingilli da rompere
città da schiacciare formicai umani da sconvolgere
voglio addomesticare i venti e tenerli a guinzaglio
voglio una muta di venti fluidi levrieri per dar la caccia ai cirri flosci e barbuti
la respirazione dei miei fratelli dormenti fingeva il sonno di un mare possente su una spiaggia
ma l’ entusiasmo inesauribile dell’ aurora traboccava già dalle montagne tanto copiosamente la notte aveva dovunque versato profumi e linfe eroiche
paolo buzzi bruscamente sollevato da quella marea di delirio si contorse come nell’ angoscia di un incubo
li udite i singhiozzi della terra
la terra agonizza nell’ orrore della luce
troppi soli si chinarono al suo livido capezzale
bisogna lasciarla dormire
ancora
sempre
datemi delle nuvole dei mucchi di nuvole per coprire i suoi occhi e la sua bocca che piange
a queste parole il sole ci porse dall’ estremità dell’ orizzonte il suo tremulo e rosso volante di fuoco
alzati paolo
...

contenuto in:

Marinetti, Filippo Tommaso (1909)

PROCLAMA FUTURISTA - vedi testo