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 città da schiacciare formicai umani da sconvolgere 
 voglio addomesticare i venti e tenerli a guinzaglio 
 voglio una muta di venti fluidi levrieri per dar la caccia ai cirri flosci e barbuti 
 la respirazione dei miei fratelli dormenti fingeva il sonno di un mare possente su una spiaggia 
 ma l’ entusiasmo inesauribile dell’ aurora traboccava già dalle montagne tanto copiosamente la notte aveva dovunque versato profumi e linfe eroiche 
 paolo buzzi bruscamente sollevato da quella marea di delirio si contorse come nell’ angoscia di un incubo 
 li udite i singhiozzi della terra 
 la  terra agonizza nell’ orrore della luce 
 troppi soli si chinarono al suo livido capezzale 
 bisogna lasciarla dormire 
 ancora 
 sempre 
 datemi delle nuvole dei mucchi di nuvole per coprire i suoi occhi e la sua bocca che piange 
 a queste parole il sole ci porse dall’ estremità dell’ orizzonte il suo tremulo e rosso volante di fuoco 
 alzati paolo 
 gridai allora 
 afferra quella ruota 
 io ti proclamo guidatore del mondo 
 ma ahimè noi non potremo bastare al gran lavoro del binario futurista 
 il nostro cuore è ancora pieno di un ...
Marinetti, Filippo Tommaso (1909)
PROCLAMA FUTURISTA  -   vedi testo