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le donne pettinavano le loro lontane capigliature di nuvole con le acute punte di una costellazione
o pazzi o fratelli nostri amatissimi seguitemi
noi costruiremo il binario sulle cime di tutte le montagne fino al mare
quanti siete
tremila
non basta
d’ altronde la noia e la monotonia troncheranno in breve il vostro bello slancio
corriamo a domandar consiglio alle belve dei serragli accampati alle porte della capitale
sono gli esseri più vivi i più sradicati i meno vegetali
avanti
a podagra
a podagra
e partimmo scarica formidabile di una chiusa immane
l’ esercito della follia si avventò di pianura in pianura colò per le valli ascese rapido alle cime con lo slancio fatale e facile d’ un liquido entro enormi vasi comunicanti e infine mitragliò di grida di fronti e di pugni le mura di podagra che risuonò come una campana
dopo avere ubbriacati uccisi o calpestati i guardiani la gesticolante marea inondò l’ immenso corridoio melmoso del serraglio le cui gabbie piene di velli danzanti ondeggiavano nel vapore delle urine selvatiche e oscillavano più leggiere che gabbie di canarini fra le braccia dei pazzi ...
Marinetti, Filippo Tommaso (1909)
PROCLAMA FUTURISTA - vedi testo