Contesto

... un tratto le belve si arrestarono i pazzi tacquero davanti alle mura che non si muovevano più
i vecchi son morti
i giovani sono fuggiti
meglio così
presto
siano divelti i parafulmini e le statue
saccheggiamo gli scrigni colmi d’ oro
verghe e monete
tutti i metalli preziosi saranno fusi pel gran binario militare
ci precipitammo fuori coi pazzi gesticolanti e le pazze scarmigliate coi leoni le tigri e le pantere cavalcate a nudo da cavalieri che l’ ebbrezza irrigidiva contorceva ed esilarava freneticamente
podagra non fu più che un immenso tino pieno di un rosso vino dai gorghi spumosi che colava veemente dalle porte i cui ponti levatoi erano imbuti trepidanti e sonori
attraversammo le rovine dell’ europa ed entrammo nell’ asia sparpagliando lontano le orde terrorizzate di podagra e di paralisi come i seminatori gettano la semente con un gran gesto circolare
iii
a notte piena eravamo quasi in cielo su l’ altipiano persiano sublime altare del mondo i cui gradini smisurati portano popolose città
allineati all’ infinito lungo il binario ansavamo su crogiuoli d' antimonio e di manganese che a quando a quando spaventavano ...

contenuto in:

Marinetti, Filippo Tommaso (1909)

PROCLAMA FUTURISTA - vedi testo