Contesto

... eravamo quasi in cielo su l’ altipiano persiano sublime altare del mondo i cui gradini smisurati portano popolose città
allineati all’ infinito lungo il binario ansavamo su crogiuoli d' antimonio e di manganese che a quando a quando spaventavano le nuvole con la loro esplosione abbagliante e ci sorvegliava in cerchio la maestosa ronda dei leoni che erette le code sparse al vento le criniere foravano il cielo nero e profondo coi loro ruggiti tondi e bianchi
ma a poco a poco il lucente e caldo sorriso della luna traboccò dalle nuvole squarciate
e quando ella apparve infine tutta grondante dell’ inebbriante latte delle acacie i pazzi sentirono il loro cuore staccarsi dal petto e salire verso la superficie della liquida notte
ad un tratto un grido altissimo lacerò l’ aria un rumore si propagò tutti accorsero
era un pazzo giovanissimo dagli occhi di vergine rimasto fulminato sul binario
il suo cadavere fu subito sollevato
egli teneva fra le mani un fiore bianco e desioso il cui pistillo s’ agitava come una lingua di donna
alcuni vollero toccarlo e fu male poiché rapidamente con la facilità di un’ aurora che si propaga sul ...

contenuto in:

Marinetti, Filippo Tommaso (1909)

PROCLAMA FUTURISTA - vedi testo