Contesto

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vi ondeggiava una tenerezza amara
gli usignuoli bevevano l’ ombra odorosa con lunghi gorgoglii di piacere e a quando a quando scoppiavano a ridere nei cantucci giocando a rimpiattino come fanciulli vispi e maliziosi
un sonno soavissimo vinceva lentamente l’ esercito dei pazzi che si misero a urlare dal terrore
irruenti le belve si precipitarono a soccorrerli
per tre volte stretti in gomitoli balzanti e con assalti uncinati di rabbia esplosiva le tigri caricarono gl invisibili fantasmi di cui ribolliva la profondità di quella foresta di delizie
finalmente fu aperto un varco enorme convulsione di fogliami feriti i cui lunghi gemiti svegliarono i lontani echi loquaci appiattati nella montagna
ma mentre ci accanivamo tutti a liberar le nostre gambe e le nostre braccia dalle ultime liane affettuose sentimmo a un tratto la luna carnale la luna dalle belle coscie calde abbandonarsi languidamente sulle nostre schiene affrante
si udì gridare nella solitudine aerea degli altipiani
uccidiamo il chiaro di luna
alcuni accorsero alle cascate vicine gigantesche ruote furono inalzate e le turbine trasformarono la velocità delle acque in magnetici spasimi che s’ arrampicarono a dei fili su per alti pali fino a ...

contenuto in:

Marinetti, Filippo Tommaso (1909)

PROCLAMA FUTURISTA - vedi testo