Contesto

... sentimmo a un tratto la luna carnale la luna dalle belle coscie calde abbandonarsi languidamente sulle nostre schiene affrante
si udì gridare nella solitudine aerea degli altipiani
uccidiamo il chiaro di luna
alcuni accorsero alle cascate vicine gigantesche ruote furono inalzate e le turbine trasformarono la velocità delle acque in magnetici spasimi che s’ arrampicarono a dei fili su per alti pali fino a dei globi luminosi e ronzanti
fu così che trecento lune elettriche cancellarono coi loro raggi di gesso abbagliante l’ antica regina verde degli amori
e il binario militare fu costruito
binario stravagante che seguiva la catena delle montagne più alte e sul quale si slanciarono tosto le nostre veementi locomotive impennacchiate di grida acute via da una cima all’ altra gettandosi in tutti i precipizi e arrampicandosi dovunque in cerca di abissi affamati di svolti assurdi e d’ impossibili zig-zag
tutt’ intorno da lontano l’ odio illimitato segnava il nostro orizzonte irto di fuggiaschi
erano le orde di podagra e di paralisi che noi rovesciammo nell’ indostan
iv
accanito inseguimento
ecco scavalcato il gange
finalmente il soffio impetuoso dei nostri petti fugò davanti a noi ...

contenuto in:

Marinetti, Filippo Tommaso (1909)

PROCLAMA FUTURISTA - vedi testo