Contesto

... cominciò
noi marciavamo nell’ ampio accerchiamento delle onde scalpitanti grandi globi di schiuma bianca che rotolavano e crollavano docciando le schiene dei leoni
questi allineati in semicerchio intorno a noi prolungavano da ogni parte le zanne la bava sibilante e gli urli delle acque
talvolta dall’ alto delle colline guardavamo l’ oceano gonfiare progressivamente il suo profilo mostruoso come una immensa balena che si spingesse innanzi su un milione di pinne
e fummo noi che lo guidammo così fino alla catena dell’ imalaia aprendo come un ventaglio il formicolìo delle orde in fuga che volevamo schiacciare contro i fianchi del gorisankar
affrettiamoci fratelli miei
volete dunque che le belve ci sorpassino
noi dobbiamo rimanere in prima fila malgrado i nostri lenti passi che pompano i succhi della terra
al diavolo queste mani vischiose e questi piedi che trascinano radici
oh
noi non siamo che poveri alberi vagabondi
vogliamo delle ali
facciamoci dunque degli aeroplani
saranno azzurri
gridarono i pazzi azzurri per sottrarci meglio agli sguardi del nemico e per confonderci con l’ azzurro del cielo che quando c’ è vento garrisce sulle vette come un’ immensa bandiera ...

contenuto in:

Marinetti, Filippo Tommaso (1909)

PROCLAMA FUTURISTA - vedi testo