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la nostra poesia è poesia essenzialmente è totalmente ribelle alle forme usate
bisogna distruggere i binari del verso far saltare in aria i ponti delle cose già dette e lanciare le locomotive della nostra ispirazione all' avventura attraverso gli sconfinati campi del nuovo e del futuro
meglio un disastro splendido che una corsa monotona quotidianamente ripresa
già troppo a lungo furono sopportati i capi-stazione della poesia i controllori di strofe-letto e la stupida puntualità degli orari prosodici
in politica siamo tanto lontani dal socialismo internazionalista e antipatriottico
ignobile esaltazione dei diritti del ventre
quanto dal conservatorume pauroso e clericale simboleggiato dalle pantofole e dallo scaldaletto
noi esaltiamo il patriottismo il militarismo cantiamo la guerra sola igiene del mondo superba fiammata di entusiasmo e di generosità nobile bagno di eroismo senza il quale le razze si addormentano nell' egoismo accidioso nell' arrivismo economico nella taccagneria della mente e della volontà
disprezziamo e combattiamo la tirannia dell' amore che specie nei popoli latini falcia le energie degli uomini d' azione
combattiamo il rancido sentimentalismo l' ossessione dell' adulterio e della conquista femminile nel romanzo nel teatro e nella vita
vogliamo insomma sostituire ...
Filippo Tommaso Marinetti (1910)
RAPPORTO SULLA VITTORIA DEL FUTURISMO A TRIESTE - vedi testo