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le carene del passato si sfasciano nella risacca sbatacchiante delle mani entusiasmate
ed ecco armando mazza dal gran corpo atletico avanzarsi come un lottatore
la sua voce tonante sfonda le pareti del teatro e sembra coprire tutto il mondo delle nostre prime volontà futuriste
in verità i saggi mummificati i custodi del buon senso e tutti coloro che portano sulla schiena la loro poltrona come le testuggini il guscio si sentono schiacciati dal passo di quel gigante che con alte grida chiama alla riscossa gl incendiari
abbasso i musei
riseppelliamo i morti
glorifichiamo la violenza
viva la guerra
morte ai pacifisti
abbasso le maggioranze sedentarie
gloria alle belve altrettanti pugni roventi nei petti freddolosi dei passatisti arbusti scarniti e contorti dalla lava sui fianchi di un vulcano
poi i poeti futuristi uno dopo l' altro con una disinvoltura da studenti in baldoria versano a fiotti rosso vino della sublime poesia in tremila coppe invisibili tese freneticamente a volerlo
ma ad un tratto scoppia un gran baccano e s' accende un parapiglia infernale
si urla allo scandalo mani di spettatori naufraganti si aggrappano alle poltrone altre stringono disperatamente rotonde calvizie ...
Filippo Tommaso Marinetti (1910)
RAPPORTO SULLA VITTORIA DEL FUTURISMO A TRIESTE - vedi testo