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abbasso i musei
riseppelliamo i morti
glorifichiamo la violenza
viva la guerra
morte ai pacifisti
abbasso le maggioranze sedentarie
gloria alle belve altrettanti pugni roventi nei petti freddolosi dei passatisti arbusti scarniti e contorti dalla lava sui fianchi di un vulcano
poi i poeti futuristi uno dopo l' altro con una disinvoltura da studenti in baldoria versano a fiotti rosso vino della sublime poesia in tremila coppe invisibili tese freneticamente a volerlo
ma ad un tratto scoppia un gran baccano e s' accende un parapiglia infernale
si urla allo scandalo mani di spettatori naufraganti si aggrappano alle poltrone altre stringono disperatamente rotonde calvizie come se abbrancassero il mondo per salvarlo
occhi moribondi cercano ansiosamente dei crocifissi introvabili
cresce il tumultuare della calca è la grande insurrezione delle mummie
non una italiana tutte austriache o leccapiattine
ma la possente gioventù trionfa
tutti i maschi sono in piedi e coi pugni con gli scopi della voce costringono i morti a ricoricarsi nel loro scanni tombali
il soffio dell' entusiasmo ci spinge fuori e ci trasporta per le vie di trieste
entriamo nel caffè milano fornace da cui ...
Filippo Tommaso Marinetti (1910)
RAPPORTO SULLA VITTORIA DEL FUTURISMO A TRIESTE - vedi testo